Palermo, 11 marzo 2014 – Quindici impianti per produrre energia da biomasse, utilizzando i sottoprodotti delle lavorazioni agricole tra cui la vinaccia, la sansa, il pastazzo di agrumi. Saranno realizzati in Sicilia grazie alla convenzione siglata a livello nazionale da Legacoop ed Enel Green Power.
Un’operazione che fa bene all’ambiente e anche ai conti dell’impresa: “In un anno – spiega Pino Gullo, responsabile Green economy per l’associazione regionale – per il tipo di impianti che si immaginano, una cooperativa potrà contare su incentivi per circa 480 mila euro”. Il progetto nazionale prevede la realizzazione di 70 impianti di piccole/medie dimensioni (200 Kwatt di media, max 300 Kwatt) grazie a un corposo programma di investimenti da parte di Enel G. P. in joint venture con le aziende associate Legacoop che possiedono materia prima e biomassa o che possono comunque renderla disponibili in loco.
Grazie alla trigenerazione offerta dalle biomasse si produrrà energia elettrica, calore e freddo attraverso un processo di conversione. Le imprese cooperative che decideranno di investire in tal senso potranno accedere al Conto energia che per la trigenerazione prevede, ancora, 32 centesimi a Kwatt.
Ad essere coinvolte nell’iniziativa sono le cooperative agricole con un fatturato minimo di 2 milioni e mezzo di euro. Gli impianti al centro della convenzione bruciano un composto formato al 30% da materiale ligneo e per il resto un mix dei sottoprodotti dei residui delle lavorazione agricole. “Materiali che in gran parte, altrimenti, andrebbero smaltiti come rifiuti speciali”, spiega Gullo. Il costo medio del singolo impianto si aggira intorno ad 1,5 milioni di euro. “Ad agevolare l’investimento – continua Gullo – ci potrebbero essere anche i fondi europei del PSR e del FESR della prossima programmazione 2014/2020. Le energie rinnovabili e in modo particolare le biomasse sono una delle gambe del nuovo documento PSR di programmazione regionale.
