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Legacoop > Dal Giappone per studiare il quartiere a misura di bambini

Correggio, 29 aprile 2014 – La progettazione partecipata non era – allora – ancora diventata una moda. Ma la cooperativa di abitanti Andria la mise in pratica in modo esemplare. Dovendo costruire un quartiere a Correggio partì dai sogni di chi ci avrebbe abitato, a partire dai più piccoli. Coinvolse così 700 bambini con 50 maestre, 2 pedagogiste e 20 tra architetti e ingegneri. Insieme per disegnare un posto dove abitare ‘a misura d’uomo’. E ancora oggi fa scuola: una delegazione giapponese, guidata dal docente di architettura dell’Università di Tokio Naoto Teijma, è appena arrivata qui per imparare.
La visita si collega ad un progetto che l’architetto giapponese sta curando in un quartiere di Tokio, dove si vuole contribuire alla ricostruzione della “comunità”, di un tessuto urbano in grado di promuovere i valori della convivenza e della socialità. “Le Coriandoline – ha detto Naoto Teijma – sono riconosciute a livello internazionale per la varietà delle sue caratteristiche, che assumono insieme alti valori partecipati, emozionali, architettonici, di socialità inclusiva”.

“Le Coriandoline” nel 2001 vinse il premio Peggy Guggenheim per la scommessa coraggiosa e poetica di leggere il mondo con gli occhi dei bambini e per aver valorizzato, nella concretezza del fare casa, sogni e progetti di una migliore qualità di vita. Le idee iniziali sono cresciute nel tempo, arricchite, lievitate “perché – sottolinea l’architetto ideatore del progetto Luciano Pantaleoni, all’epoca presidente della Cooperativa di abitanti Andria – hanno offerto a più soggetti l’opportunità di sentirsi parte viva del progetto”. Case che non sono giochi di mattoncini assemblati in modo meccanico, che non sono una scenografia cinematografica, ma che sono una presenza significativa e funzionale per gli abitanti”.
Ma cosa vuol dire far partecipare i bambini alla costruzione di un centro abitato? “La partecipazione è un processo decisionale dove ognuno ha svariate competenze – spiega Luciano Pantaleoni – la cooperativa è stata aiutata dal maestro Emanuele Luzzati, il celebre pittore e illustratore genovese: i suoi fiori e i suoi alberi sono dipinti sulle facciate delle case, i suoi bambini, colorati, allegri, che giocano o si tengono per mano, sono sul muro dell’Officina dei coriandoli, la sala comune del quartiere. I ‘cento’ linguaggi espressivi e poetici dei bambini, degli artisti, di tutti i partecipanti, sono diventati parte integrante del processo partecipativo attraverso il quale si struttura continuamente la conoscenza e il  paesaggio della città”.

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