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Legacoop > Coopfond in campo a fianco di quattro workers buyout

Bologna, 24 giugno 2014 – Lo sviluppo di un’operazione ‘storica’, il consolidamento di altre due avviate nel 2012, il contributo al decollo di un’ulteriore cooperativa. Sono quattro le operazioni deliberate dall’ultimo Consiglio d’amministrazione di Coopfond per sostenere altrettanti workers buyout. Finanziamenti a favore di uno dei fenomeni che più in questi mesi sta testimoniando la vitalità di una cooperazione che non solo non si arrende alla crisi, ma che anzi si pone come possibile via d’uscita dai vicoli ciechi del fallimento anche per le società di capitale andate male.

 

Il workers buyout in fase di costituzione si chiama Coop Food. A dargli vita 11 ex dipendenti della Indal Spa che dal 1984 si occupava di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari da Grosseto a Livorno, passando per l’Isola d’Elba. L’azienda era arrivata a fatturare fino a 13,5 milioni, per crollare a 7,3 l’anno scorso. Frammentatissima la clientela, composta da oltre 1.600 soggetti, e 400 i fornitori. Il progetto di rilancio, sostenuto dal Fondo, prevede il contenimento degli organici, l’eliminazione della rete di agenti e un taglio deciso a clienti e fornitori, per ridurre i costi generali.

 

È attiva invece dal 2012 Alfa Engineering, cooperativa con 11 soci e 18 addetti che ha rilevato l’attività dell’omonima Srl che dal 1994 produceva giunti per l’industria petrolchimica. Il bilancio? In sostanziale pareggio. Merito anche dei clienti, per l’80% esteri. Ma la sede è a Bastiglia, nella bassa modenese, area colpita prima dal terremoto e poi dall’alluvione. La cooperativa – visto anche che la vecchia proprietà vuole vendere lo stabile attuale – deve così traslocare, oltre ad acquisire un carroponte e riscattare due torni. Un piano di investimenti che Coopfond ha deciso di sostenere.

 

È nato a Rimini, invece, sempre nel 2012 NCS, workers buyout che ha rilevato l’attività della Sia Srl, esperienza trentennale in facciate continue e serramenti in alluminio. Protagonisti, anche qui, 11 ex addetti, tra cui l’attuale presidente, con 27 anni di esperienza nel settore. I primi due esercizi si sono chiusi in attivo e ora il Fondo sosterrà l’acquisto del ramo d’azienda, essendo la precedente Srl fallita. Per Greslab, infine, che a Scandiano ha rilevato all’inizio della crisi l’attività di una ceramica, Coopfond ha accettato di rivedere il proprio intervento – a parità d’importo già deliberato – a favore del piano di investimento, essendo mutate le modalità di supporto di un istituto di credito.

(nella foto © Gaia Levi: D&C Modelleria)

 

 

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