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Legacoop > Quando una cooperativa facilita la vita agli artisti

Verona, 8 agosto 2014 – I lavoratori dello spettacolo come gruppi musicali, artisti di strada, cinema, teatro, danza, circo, intrattenimento, ma anche tecnici e operatori della conoscenza e della cultura, possono gestire la loro attività professionale in cooperativa in completa autonomia e avere tutele per il futuro.
Per troppo tempo quella dell’artista è stata una professione non individuabile nelle tradizionali tipologie di lavoratori, regolata a volte in modo clandestino, senza il giusto versamento dei contributi, con molte difficoltà per i datori di lavoro dovute alla complicata gestione dell’ENPALS.
La cooperativa può colmare il bisogno dei professionisti, disciplinando con certezza e precisione ogni necessità. Come? Lo spiega Demetrio Chiappa presidente della cooperativa Doc Servizi di Verona.

 

 

Quali sono i reali vantaggi che la cooperativa offre ai professionisti dello spettacolo?
I vantaggi possono essere molti. La cooperativa assume il professionista dello spettacolo come dipendente a chiamata e ne gestisce la busta paga a fine mese. Ad esempio l’artista in Doc ha diritto, se ci sono i presupposti di legge, agli assegni familiari, all’indennità di disoccupazione (ASPI o MINI ASPI), all’indennità di maternità, alla maternità facoltativa per entrambi i genitori, alla pensione INPS-ENPALS di anzianità e vecchiaia, all’assicurazione responsabilità civile per danni a cose e a terzi.
La cooperativa segue la parte amministrativa, ma non solo, supporta gli artisti nella diffusione delle loro esecuzioni e creazioni, gestendo i rapporti con le strutture di lavoro e offrendo servizi come l’ufficio stampa, l’aiuto per produzioni e distribuzioni discografiche e artistiche in genere, l’organizzazione di eventi e convenzioni con aziende del settore.

 

 

Come funziona per un professionista che lavora in proprio e cosa cambia in cooperativa?
Chi opera nel mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura e della conoscenza, spesso si trova a sostenere costi elevati per muoversi sul territorio nazionale ed internazionale, ma non sempre tali spese sono deducibili per le tradizionali posizioni fiscali. In cooperativa gli inquadramenti lavorativi, pur rispettando i livelli dei contratti di lavoro, consentono il pagamento delle imposte e dei contributi sull’effettivo compenso, cioè dopo aver riconosciuto e detratto le spese per viaggio, vitto, alloggio ed i costi sostenuti per svolgere la propria attività, compresi quei valori che normalmente non sono deducibili. In questo modo si eliminano gli obblighi legati alla partita IVA, come presunzioni di reddito e studi di settore, nonché il costo di un commercialista.

 

 

Quali servizi la cooperativa mette a disposizione?
La cooperativa diventa il datore di lavoro: segue per gli artisti la contrattualistica, l’avvio al lavoro, fatturazione, pagamento degli oneri fiscali e previdenziali, incassi dal cliente e pagamento del compenso. Segue anche la sicurezza sul luogo di lavoro, e in questo modo l’artista, professionista e non, ha la certezza di essere sempre tutelato, supportato da consulenti esperti che hanno per obiettivo ottenere per i propri soci le migliori condizioni lavorative, sia dal punto di vista remunerativo che dell’ambiente di lavoro. I soci possono dedicarsi completamente all’attività artistica, avendo l’assoluta certezza che la cooperativa li segua passo a passo. Inoltre possono trovare in cooperativa la gestione di 5 grandi aree di attività: spettacolo (musica, teatro, cinema e danza), creativity (arti, mestieri e piccolo artigianato), educational (per formatori e ricercatori), life (discipline motorie, del benessere e del tempo libero), discovery (operatori della cultura, del turismo e dell’ambiente).

 

 

Condividendo la struttura il professionista ci guadagna?
Quando le spese di gestione si dividono fra migliaia di soci, stare insieme conviene. Il valore si recupera anche risparmiando ed ottimizzando i costi. Inoltre l’artista non deve più sostenere le spese per il commercialista, ma avrà invece i massimi benefici fiscali per effetto di una gestione attenta ed una applicazione rigorosa ed ottimizzata della normativa vigente.

 

 

Quali sono i benefici della partecipazione alla gestione della cooperativa?
I soci vivono la cooperativa attivamente e democraticamente, contribuendo alle scelte e portando innovazione, alle leggi del settore spettacolo e cultura, dei contratti collettivi di lavoro per artisti e tecnici. Attraverso incontri dedicati e con la presenza di importanti esponenti per ogni tema trattato.
In cooperativa poi, nel caso ci fossero utili di bilancio, l’assemblea può deliberare di retribuire ai soci una parte di essi, sotto forma di aumento del capitale sociale, oppure come integrazione di retribuzione percepita nel corso dell’anno, con i relativi sgravi fiscali e previdenziali.

 

 

Doc servizi è una cooperativa di lavoratori dello spettacolo, con 20 punti sul territorio nazionale a cui aderiscono più di 4.000 soci. Tra i quali Cecilia Gasdia, Stefano Centomo, Afterhours, Marlene Kuntz, Calibro35, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Mauro Pagani e molti altri. Inoltre la cooperativa ha costituito una nuova società editoriale: Freecom, che si occupa di produzioni, pubblicazioni, marketing, consulenze e design solutions mantenendo lo stesso orientamento al socio che la guida.

 

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