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Legacoop > La conceria dei grandi marchi salvata dalla cooperativa in tandem con i cinesi

Macerata, 22 agosto 2014 – L’azienda, fallita, è stata rilevata da una multinazionale cinese. Ma la produzione resta qui, nelle Marche. Perché a salvare il radicamento – e le competenze maturate dai lavoratori – è arrivato un workers buyout davvero atipico. Una cooperativa unitaria – aderente sia a Legacoop sia a Confcooperative – che lavorerà in tandem con i cinesi continuando a garantire un prodotto di super qualità ai marchi del lusso mondiale, da Dior a Vuitton.

 

Il workers buyout si chiama CTC Project ed è nato a Tolentino, in provincia di Macerata, dalle ceneri delle Concerie del Chienti, una delle più antiche e prestigiose d’Italia, schiacciata da oltre 20 milioni di debiti per una serie di investimenti sbagliati, ma con un prodotto d’eccellenza e clienti d’assoluto interesse. Si è fatta avanti così la Jihua Group Corporation Limited di Pechino, quotata alla Borsa di Shanghai, per rilevare marchio, licenze, rete commerciale, portafoglio clienti. E la produzione?

 

Per farla proseguire a Tolentino, garantendo ai cinesi la qualità di sempre, 40 ex dipendenti hanno dato vita a una cooperativa – la CTC Project, appunto – dando lavoro subito anche ad altre 15 persone, non socie, cui se ne aggiungeranno altre dieci entro il 2016 se le cose andranno come previsto. Un rapporto sicuramente atipico, quello tra un colosso asiatico e una piccola cooperativa nata per salvare posti di lavoro e competenze, che potrebbe però funzionare anche perché a regolarlo è un progetto dettagliato in ogni suo aspetto.

 

In sintesi la multinazionale cinese acquisterà il pellame grezzo sulla base della domanda arrivata dai clienti e lo passerà in conto lavorazione alla cooperativa. Qui scattano le otto fasi di lavorazione, dalla concia allo stoccaggio del semilavorato fino alla colorazione, in base agli ordini ricevuti. Utilizzando una tecnologia di lavorazione ormai poco diffusa tra le concerie, CTC Project potrà garantire ad esempio la concia della pelle dell’animale con il pelo, quando richiesto. Il prodotto ritorna poi alla multinazionale cinese per essere commercializzato.

 

Il rapporto non è comunque esclusivo: senza utilizzare le tecnologie acquistate dai cinesi e senza far loro concorrenza, CTC Project potrà parallelamente sviluppare anche una propria linea di produzione. Opportunità che garantisce alla neonata cooperativa altre occasioni di sviluppo per un’operazione che Coopfond ha deciso di sostenere, partecipando temporaneamente insieme a CFI e a Fondosviluppo al capitale sociale della realtà che manterrà nel nostro Paese un’attività di qualità, espressione di grandi competenze maturate nel tempo.

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