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CREATIVITÀ – In Umbria due cooperative rileggono l’archeologia ‘volando’ sul drone

Perugia, 8 aprile 2015 – Dall’alto si legge meglio anche il passato. Utilizzando un drone due cooperative umbre stanno rileggendo la storia di Carsulae, antico insediamento romano sulla Flaminia, scoprendo cose che dal livello del suolo non si vedevano. Protagoniste dell’avventura sono la cooperativa ACTL e la cooperativa ALIS.

 

A librarsi in volo è un esacottero con guida assistita da GPS, che sta facendo un rilievo dall’alto del sito, utile agli studi che si stanno svolgendo, rientranti nel progetto “Approccio multidisciplinare al sito archeologico di Carsulae, ai fini della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale”.

 

Con questi strumenti – tra cui anche il telerilevamento (o remote sensing) – ci si aspetta di giungere ad un’analisi ampia e dettagliata del territorio per evidenziare le strutture geologiche, le dinamiche geomorfologiche, le evidenze idrologiche (evoluzione nel tempo della rete idrografica in rapporto ad eventi naturali o antropici) e idrogeologiche, nonché le tracce archeologiche (da umidità, da vegetazione, da alterazione della composizione del terreno).

 

Massimiliano Gasperini co-responsabile della ricerca archeologica (Cooperativa ALIS) spiega: “Gli studi stanno aprendo scenari nuovi sulla fine della città. Da essi, infatti, emerge che la fase di età repubblicana della città, quella iniziale quindi, è attualmente poco conosciuta, in considerazione del grande processo di monumentalizzazione di epoca augustea, che conferì un volto nuovo a Carsulae, essendo uno dei centri posti lungo la via Flaminia”.

 

 

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