Forlì, 8 giugno 2015 – Operavano nel forlivese, con oltre 70 mezzi, ma sulla carta avevano sede nel foggiano, senza unità operative dichiarate. Operavano così nell’ombra e rendendo non individuabile il reale luogo d’esercizio delle attività sono arrivate ad evadere 13,5 milioni di euro tra costi non riconosciuti, mancato versamento Iva e false compensazioni. Sono due false cooperative, che la Guardia di Finanza ha scoperto a Forlì nell’ambito “della più ampia attività a contrasto della concorrenza sleale e a tutela della legalità”.
Gli arresti di Forlì “confermano ancora una volta – afferma in una nota l’Alleanza delle Cooperative della Romagna – la validità dell”iniziativa di legge popolare contro le false cooperative, imprese che inquinano il mercato usurpando la reputazione delle cooperative vere e sono una vera e propria piaga, contro cui le associazioni che fanno parte dell’Alleanza stanno raccogliendo le firme, affinché lo Stato si doti di una normativa più stringente e controlli preventivi più efficaci”.
Le coop spurie, spiega l’Alleanza Romagna, usano sempre lo stesso schema. “Si offrono a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente rispettando i diritti di chi lavora, pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo le attività sotto un nuovo nome”. Per ora “i controlli sono rari e le sanzioni insufficienti”, proprio per “l’inadeguatezza delle normative”.