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CORAGGIO – CEMS, 40 anni di storia per avere la forza di superare la crisi delle costruzioni

Napoli, 15 giugno 2015 – “Guardare al futuro, questo è l’imperativo!” Così Renato Simonetti, presidente della cooperativa CEMS, per commentare “i nostri primi 40 anni di attività”, nel corso di un’affollata ed emozionante Assemblea di bilancio. Un compleanno importante, un punto di arrivo e di ripartenza per la cooperativa nolana che ha affrontato, nonostante lo sguardo sempre attento all’innovazione dei servizi offerti da maestranze altamente specializzate, il crollo del settore delle costruzioni travolto dalla crisi economica generale di questi anni.

 

“Le condizioni operative in cui CEMS ha svolto la sua attività – dice Simonetti – non sono state particolarmente favorevoli. Il primo, e forse il più importante, elemento positivo che ci riguarda è la tenuta della cooperativa, non solo in termini economici ma di coesione sociale”. Nonostante un calo del fatturato, la cooperativa non ha disperso le professionalità presenti ed ha mantenuto, pressoché intatte, le sue capacità di lavoro, pur scontando un appesantimento finanziario dovuto alla difficoltà di recupero crediti. La perseveranza dei soci, che si sono fatti carico di anni di cassa integrazione, pur di consentire la continuità aziendale, ha dato i suoi frutti.

 

“Infatti – aggiunge Simonetti – con il timido risveglio del mercato pubblico, le nostre acquisizioni di lavoro sono aumentate e questo ci fa ben sperare per il prossimo esercizio”. A festeggiare con CEMS anche il gruppo dirigente di Legacoop Campania, il presidente Mario Catalano e il vice presidente vicario, Vittorio Di Vuolo ed il Responsabile Mezzogiorno Cooperative di Produzione e Lavoro (ANCPL), Paolo Laguardia.

 

Catalano definisce CEMS “il fiore all’occhiello della nostra cooperazione di produzione e lavoro, nonostante le difficoltà recenti” e auspica “che le competenze acquisite dai soci in questi 40 anni possano essere ulteriormente e pienamente valorizzate”. Di Vuolo, sottolinea come un anniversario di questa importanza debba consigliare di fare tesoro delle esperienze del passato per dare più solide basi al tempo avvenire. “Il mercato dei lavori pubblici – dice – è sempre più ridotto, ma CEMS ha saputo reagire ed oggi può vantare ancora un portafoglio lavori che dà, se non piene certezze, una certa sicurezza per affrontare la riorganizzazione in atto”. “In un momento storico – continua – in cui la cooperazione è sotto un fuoco di fila, festeggiare con CEMS rincuora: questa è una cooperativa vera, in cui responsabilità, democrazia e condivisione sono un vissuto quotidiano della base sociale”.

 

Per Laguardia, 40 anni non potevano non essere festeggiati, “soprattutto considerando la fase contingente”, e ringrazia la dirigenza e i soci “per l’immutata qualità delle professionalità e per la lungimiranza nell’aver voluto da subito ragionare su un’idea imprenditoriale calata in una nuova dimensione di mercato”. “Si è attivato – spiega – un tavolo con gli strumenti di sistema, ANCPL, CFI, COOPFOND, CONSCOOP, CCC per monitorare le prime 37 cooperative nelle otto regioni del Mezzogiorno verificando non solo la loro collaborazione ma i propri progetti di sviluppo da inserire nel nuovo mercato. CEMS è sicuramente fra queste, essendo la più grande cooperativa impiantistica del Mezzogiorno. Queste cooperative devono rappresentare l’anello di raccordo tra territorio e cooperative nazionali o a vocazione nazionale che, per prime ed in numero crescente, stanno venendo nel Mezzogiorno. La crisi ha travolto sicuramente le maggiori cooperative in quest’area, ma la desertificazione annunciata da qualcuno non c’è stata. Permangono le difficoltà, ma occorre rimettersi al lavoro per mettere in connessione le imprese, attraverso anche politiche di alleanze per costruire presidi.  Il lavoro da fare è, quindi, verificare se vi sono le condizioni”.

 

“Altro tassello fondamentale – continua Laguardia – sono le politiche di alleanza con il sistema privato a partire dall’ANCE e le sue imprese per rilanciare il settore nella dimensione sistemica”. Simonetti ha voluto concludere i lavori dell’Assemblea con un incitamento all’ottimismo: “Se, come ci si augura, il Paese uscirà dalla recessione nell’immediato futuro, possiamo credere di esserci lasciati alle spalle questo brutto periodo, per riprendere la via dello sviluppo dell’azienda e guardare, con fiducia, ai prossimi 40 anni”.

 

CEMS opera dal 1975 nel settore dell’impiantistica tecnologica industriale e civile su tutto il territorio nazionale e si rivolge ad industrie, enti pubblici e privati, centri commerciali, centri sanitari, scuole, banche, alberghi. Progetta, costruisce e manutiene: impianti elettrici; impianti di riscaldamento e condizionamento; impianti di ventilazione meccanica; impianti antincendio; impianti anti intrusione e di sicurezza; impianti aria compressa; impianti idrici ed igienico sanitari; cablaggi di infrastrutture di networking. Negli ultimi anni ha investito con successo nel settore agricolo, nello sviluppo e nella realizzazione di impianti di digestione anaerobica per matrici vegetali e zootecniche.

 

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