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FUTURO – L’Alleanza riparte dall’Assemblea nazionale di Milano

“Siamo determinati ad andare avanti con fermezza e celerità lungo un cammino che è e non può non essere all’insegna della lealtà, della coerenza e del rispetto reciproco”. Per costruire l’Alleanza, per accettare le sfide del presente. Quella di “garantire un contributo fondamentale per l’uscita del Paese dalla crisi”, come ha spiegato sempre Rosario Altieri nella relazione di apertura. Ma soprattutto quella di “fare dell’economia un veicolo di crescita comunitaria”, come ha esortato il segretario della CEI monsignor Galantino intervenendo alla tavola rotonda.

 

L’Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che si è svolta ieri a Milano, all’interno di Expo, nella sala convegni della Cascina Triulza, è servita indubbiamente per fissare alcuni punti fermi nella rotta per i prossimi mesi. Un passaggio importante, per giocare al meglio le proprie carte sia rispetto ai tanti impegni interni – dal completamento dei coordinamenti territoriali ai gruppi di lavoro – sia rispetto alla campagna contro le false cooperative, prima sfida pubblica che l’Alleanza ha scelto di assumersi e che è ora nella propria fase cruciale.

 

“Il ruolo della cooperazione

nella situazione del Paese”

 

“Sia che la si guardi sotto il profilo economico, sia che la si consideri sotto quello sociale, la cooperazione rappresenta un riferimento imprescindibile per uno sviluppo armonico della società” ha spiegato il presidente dell’Alleanza Altieri nella relazione introduttiva. “Sotto il profilo economico, la cooperazione, negli anni della crisi, ha ancora una volta dimostrato la sua capacità di resistere meglio delle altre imprese, riuscendo anche a far segnare, almeno fino al 2012, un incremento del valore della produzione(+13% tra il 2009 ed il 2013 per le cooperative che fanno riferimento all’Alleanza) e degli occupati (+6% tra il 2007 ed il 2013)”.

 

Rispetto a “qualche contaminazione che, seppure sporadica, rischia di comprometterne l’immagine” l’Alleanza ha ribadito Altieri “è fortemente impegnata nel contrasto a questi fenomeni di vera e propria criminalità economica e non solo. Lo fa attraverso alcune iniziative, come il Protocollo di Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Interno per esaltare la Cooperazione vera e rispettosa delle regole e per combattere la mistificazione dell’impresa cooperativa. Lo fa anche con la proposta di legge di iniziativa popolare per la lotta alle false cooperative, impegnata com’è a raccogliere le firme per consentire al Parlamento di pronunciarsi sul testo depositato”.

 

“Se sarete voi stessi

noi saremo al vostro fianco”

 

“Il ruolo della cooperazione é straordinario nel nostro Paese, e non solo di quella sociale”. Lo ha spiegato Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole intervenendo alla tavola rotonda coordinata dal copresidente Maurizio Gardini insieme a monsignor Galantino segretario della CEI e a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. “Molte delegazioni straniere – ha spiegato il Ministro – venendo a Expo chiedono di saperne di più della cooperazione italiana come modello ed esempio da riprodurre nei loro Paesi. La cattiva cooperazione? Si combatte soprattutto con la buona cooperazione che voi rappresentate”.

 

La sfida, ha proseguito Martina, è quella di “riorganizzare un modello di società ed economia all’altezza delle contraddizioni e delle sfide poste dal contesto globale” e in questo “e non soltanto per superare la crisi il ruolo della cooperazione può e deve essere fondamentale. “Nel nostro Paese – ha detto Don Ciotti – nelle imprese, nelle cooperative, nella politica. Accelerare i tempi e fare presto. Le cooperative sono realtà diverse dalle altre imprese. Grazie alle cooperative siamo riusciti a dare dignità a tanti ragazzi nel lavoro sui beni confiscati. Per questo le cooperative hanno una responsabilità in più, di togliere le incrostazioni laddove ci sono”.

 

Il segretario della CEI Galantino si é soffermato proprio sul ruolo della distintivitá cooperativa e ha detto che “i vescovi italiani continuano ad aspettarsi tanto dalla cooperazione che dovrà continuare a dimostrare sul campo tutti i giorni, come é nello spirito della maggioranza delle cooperative italiane, la sua diversità rispetto alle imprese di capitali. Le cooperative – ha concluso Galantino – possono e devono incoraggiare lo sviluppo del territorio, attraverso la formula cooperativa, difendendo sia le grandi sia le piccole cooperative. Se lo farete noi saremo al vostro fianco”.

 

“Davanti alle difficoltà

non abbiamo girato la testa”

 

“La cooperazione – ha detto il copresidente Mauro Lusetti nella relazione di chiusura dei lavori – è stata forte nei numeri ed è stata forte, in questi mesi, sul fronte dei valori. Davanti anche ad episodi negativi, al cedimento di alcuni tra di noi, non ci siamo voltati indietro ma contro l’omologazione abbiamo reagito con forza, senza tentennamenti, come non mai”. “Se la prima rivoluzione è quella che facciamo al nostro interno – ha proseguito citando don Ciotti – allora la responsabilità è tutta nostra”, per la necessità di fare pulizia ma anche per l’esito della raccolta di firme.

 

“Non stiamo lavorando a un’iniziativa corporativa – ha proseguito – ma per un mercato più pulito, per il bene del Paese, contro chi lo corrompe e corrode. In queste prime settimane abbiamo ottenuto un grandissimo coinvolgimento dei nostri soci, al nostro interno. Ora dobbiamo uscire fuori. Dobbiamo proiettarci all’esterno”. Spingere sull’acceleratore, insomma. Su questo, come su ogni altro fronte. Per “arrivare bene al primo gennaio 2017, senza mediazioni al ribasso”. Un risultato che “dipende da noi, dalla forza con cui ci impegneremo a superare resistenze e paure”.

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