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EQUITÀ – La cooperativa Koiné semifinalista in Europa per l’innovazione sociale

Arezzo, 4 agosto 2015 – Un alloggio condiviso per anziani non autosufficienti, un sistema di co-housing per rompere la solitudine ed elevare la qualità delle prestazioni professionali. Grazie a un progetto di co-housing per anziani con bisogno di assistenza, la cooperativa sociale Koinè è stata selezionata dall’Unione europea e inserita tra i semifinalisti dell’edizione 2015 del Concorso europeo per l’innovazione sociale.

 

L’idea della coop sociale della provincia di Arezzo è stata quella di utilizzare il co-housing come una nuova risposta ai problemi di assistenza, cura e integrazione sociale di persone anziane non autosufficienti. Come funziona il progetto? Le famiglie degli anziani si associano per organizzare un alloggio condiviso nel quale gli ospiti abbiano a disposizione una o più assistenti familiari. Si tratta di una normale abitazione civile collocata in un contesto urbano e prossima ai servizi pubblici, anche per prevenire forme di esclusione sociale.

 

La casa deve avere tutto ciò che serve per la vita dell’anziano non autosufficiente con livelli di dipendenza medio-bassi, quindi almeno uno dei due bagni deve essere assistito, l’abitazione deve essere facilmente accessibile e preferibilmente a piano terra. Necessari, poi, ausili per consentire agli anziani di muoversi senza rischi, così come spazi destinati ad attività comuni e uno specifico per la collaboratrice familiare residente, se prevista. Per questo progetto Koinè ha già ottenuto un duplice disco verde, prima dalla Regione Toscana che lo ha definito “modello di innovazione di interesse regionale” e ora dell’Unione Europea nell’ambito del Concorso 2015 per l’innovazione sociale.

 

Insieme ad altri ventinove semifinalisti, Koinè è stata invitata all’Accademia dell’innovazione sociale a settembre. La giuria selezionerà i dieci finalisti e i tre progetti ritenuti più meritevoli riceveranno ciascuno un premio del valore di 50mila euro nel corso di una cerimonia di premiazione che si terrà a Bruxelles nel novembre 2015. “Il senso del nostro progetto”, ha detto il direttore di Koinè, Paolo Peruzzi, “è quello di concretizzare forme di gestione collettiva dei problemi di assistenza, cura e promozione dell’integrazione sociale di persone anziane non autosufficienti con livelli di dipendenza medio-bassi nelle attività di vita quotidiana. L’elemento essenziale di innovazione della proposta, consiste appunto nell’aggregare famiglie che fruiscono delle prestazioni di una o più assistenti familiari per dar vita ad un alloggio condiviso, in cui si creino le condizioni per rompere la solitudine, elevare la qualità delle prestazioni professionali, assicurare maggiore collegamento con la rete dei servizi ed esporre le gestioni al controllo pubblico”.

 

Un progetto, quello di Koinè, che nasce da esigenze sempre più pressanti, come ha ricordato la presidente Grazia Faltoni: “siamo di fronte ad un vertiginoso aumento dei bisogni: nel nostro territorio, gli anziani non autosufficienti superano le 6.800 persone (più del 40% in condizioni di gravità), con una pesante incidenza delle patologie cronico-degenerative della sfera cognitiva e delle proto-demenze e demenze. Dinanzi all’aumento della domanda di servizi, siamo di fronte ad una progressiva riduzione della capacità di risposta del sistema pubblico, indotta dalla sequela dei tagli ai trasferimenti alle Regioni ed agli Enti Locali operata dallo stato centrale e dal contestuale aumento dei bisogni”.

 

 

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