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Legacoop > Raviplast, coop tra ex dipendenti, è la storia del Primo maggio per il Corriere

Roma, 5 maggio 2014 – Primo maggio, festa del Lavoro. Il Corriere della Sera ritorna con una delle proprie firme di punta – quella di Dario di Vico – ad occuparsi di workers buyout. E lo fa dedicando un articolo alla storia di Raviplast, intervistando l’amministratore Carlo Occhiali, che si occupa di gomma-plastica e ha rilevato uno dei quattro siti produttivi del gruppo Pansac di proprietà della famiglia Lori.

 
In questo Primo maggio segnato da una situazione pesantissima per il lavoro “di positivo – ricorda di Vico – c’è l’aumento dei casi di«workers buy out», aziende ricomprate e salvate dai dipendenti. Il movimento dei Wbo si sta allargando in tutta Italia e sono già una quarantina i casi di aziende salvate e rimesse in carreggiata in Toscana e in Emilia ma anche in Veneto e in Lazio”.

 
L’articolo racconta bene il valore di queste esperienze, senza nascondere le difficoltà. “L’azienda è ripartita, infatti – spiega il giornalista – grazie a una ristrutturazione dei costi che il neo-amministratore delegato Carlo Occhiali definisce «drastica e poi ancora drastica»”. Si va dall’accordo con i sindacati per l’azzeramento della contrattazione di secondo livello alla job rotation, per cui “quasi nessuno copre una sola mansione ma si divide tra più compiti o funzioni”.

 
La benzina finanziaria è arrivata – ricorda il Corriere – dalle indennità di mobilità e, in pari misura, dai versamenti realizzati “a titolo di prestito da Coopfond, il fondo mutualistico della Lega delle Cooperative specializzato in operazioni di questo tipo”. Con un punto fermo: “«Tutte queste mosse si sarebbero rivelate inutili – dice Occhiali – se non fossimo riusciti a coinvolgere i lavoratori con maggiori competenze e a dare quindi continuità alla cultura aziendale»”.

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