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Legacoop > Strumenti finanziari e opportunità per la ripresa dell’universo cooperativo

Bologna, 20 giugno 2014 – Legacoop in campo, con le strutture di sistema, per le cooperative. Per favorire l’uscita dalla crisi e favorire la ripresa. Strumenti diversi, per rispondere a esigenze sempre più diversificate. Il punto è stato fatto giovedì 19 giugno a Bologna, nel corso del Seminario sugli strumenti finanziari e le opportunità per le imprese cooperative presso la Sala A della Torre Legacoop in Viale Aldo Moro. Strumenti tradizionali, che confermano il proprio impegno, ma anche opportunità nuove, come quelle offerte dai minibond.

 

Secondo un rapporto recente del Centro Studi che indaga sulla possibilità delle cooperative oggetto dell’indagine, di emettere titoli (obbligazioni, minibond) cercando strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario per gestire l’attività ordinaria, sono 407 le cooperative italiane potenzialmente interessate ad accedere al mercato dei capitali di debito. In base alla dimensione aziendale si tratta di 44 imprese con valore della produzione oltre i 50 milioni di euro (dato 2012) pari al 10,8% del totale e 363 società di dimensioni medio piccole, pari all’89,2%.

 
“Stanno proseguendo – ha spiegato Mauro Gori, responsabile del Dipartimento Attività Economico-finanziarie di Legacoop – gli incontri con quei fondi specializzati in mini bond che hanno dimostrato interesse per la nostra impostazione. L’obiettivo di abbassare la soglia minima indicata per una emissione sembra essere conseguibile, così come quello di un contenimento dei costi indiretti, ossia non relativi agli interessi da pagare per il finanziamento. Nelle prossime settimane potrebbero concretizzarsi due operazioni di emissioni di mini bond da parte di due cooperative di piccole/medie dimensioni, afferenti a territori e settori diversi, entrambe associate a Legacoop. Si tratterebbe di un importante risultato e dell’inizio di un percorso che anche altre potranno a breve intraprendere”.

 

 

Anche Coopfond sta guardando con interesse verso i nuovi strumenti finalizzati alla disintermediazione bancaria, sta valutando nuovi interventi a sostegno degli start up cooperativi e sta potenziando la ricerca di risorse oltre il tradizionale 3% derivante dagli utili delle cooperative. Intanto comunque prosegue l’attività ordinaria, che nel corso dell’ultimo esercizio ha visto deliberare 45 interventi nell’attività rotativa con un impegno complessivo pari a 42,5ml di €. Il maggior numero di interventi si colloca nelle sezioni sviluppo, con-solidamento e prestiti in convenzione – comprendendo tra questi anche i pro- getti speciali destinati a particolari settori – con un incremento della sezione consolidamento, volta al riequilibrio economico-finanziario e patrimoniale delle cooperative. È significativo considerare che negli ultimi 5 esercizi, cioè dall’inizio della crisi, Coopfond ha deliberato sull’attività caratteristica oltre 210 ml di € su 286 interventi, cui va aggiunto un importo molto sostenuto tra le partecipazioni stabili a supporto di Cooperare, Cooperfactor, le finanziarie territoriali e il sostegno a Cooperfidi.

 
CFI è un investitore istituzionale che dal 1986 opera a supporto delle imprese cooperative di produzione lavoro e delle cooperative sociali, che nel 2013 ha deliberato interventi per 10,5 milioni di euro a sostegno di 29 progetti cooperativi (+45% rispetto al 2012; + 125% rispetto al 2011) mentre nel biennio 2014-2015 obiettivo è investire 30 milioni di euro a sostegno di circa 80 progetti di impresa, che avranno un impatto occupazionale non inferiore alle 5.000 unità. CFI, nel corso dell’ultimo triennio, oltre a diversificare in modo significativo i settori di intervento, ad aumentare il livello di accessibilità a cooperative di piccola dimensione e ai giovani, a rafforzare le cooperative del comparto industriale, più sofferenti, e a continuare il trend di impieghi nel settore del sociale, più stabile nelle performance e più dinamico negli investimenti, manterrà primario l’impegno nei workers buyout, principale mission di CFI e della legge Marcora. Proprio in riferimento a questa tipologia di operazione è stato perfezionato un approccio innovativo, connotato da un taglio molto pragmatico, facendo sistema con le associazioni e i diversi strumenti finanziari Legacoop, approccio che oggi consente di dare risposte rapide ed efficaci ad una domanda che cresce, il cui impatto in termini di occupazione e fiducia verso il futuro è immediato. Alcuni numeri possono confermare il trend: dal 2011 ad oggi, su 86 operazioni approvate, 42 sono state per wbo e start up; nel solo 1° semestre 2014 su 34 progetti deliberati, 15 appartengono al wbo; la diffusione di tale strumento per fronteggiare la crisi di impresa cresce, anche grazie ai diversi casi di successo e al consolidamento delle buone pratiche.

 
Cooperfidi Italia, il confidi nazionale della Cooperazione, ha chiuso il bilancio 2013 con un incremento superiore al 30% delle garanzie rilasciate alle cooperative rispetto al 2012 mentre la base sociale ha superato le 3.500 unità. Il nuovo Consiglio di Amministrazione insediato dall’assemblea dei soci di maggio proseguirà nell’attività di ulteriore allargamento della base sociale e delle garanzie rilasciate. Per conseguire questo risultato nel corso del 2014 sono state intraprese iniziative per sviluppare il rilascio delle fideiussioni commerciali verso enti pubblici o privati che le cooperative, anche con un buon standing creditizio, spesso hanno difficoltà ad acquisire. Con i fondi mutualistici è in corso di definizione un’operazione per facilitare la capitalizzazione delle cooperative. Con Banca prossima del Gruppo Intesa stiamo mettendo a punto una specifica attività di rilascio di garanzie verso il settore no profit. Prosegue infine il sostegno alla filiera della cooperazione agroalimentare.

 

 

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