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Legacoop > Salus, la start up cooperativa di ‘infermiere di famiglia’

Salus infermieriPerugia, 25 giugno 2014 – Un’idea nata durante il corso di studi. Tre ragazze Mara Venturini, Noemi Tintori e Romina Capponi, sono le infermiere di famiglia della Cooperativa Sociale Salus Infermieri.

Una figura mancante nel panorama regionale dell’Umbria. La neo costituita Cooperativa Sociale Salus Infermieri è a disposizione di chi ha una reale esigenza di assistenza e non ha una persona di riferimento. È l’anello di congiunzione mancante tra i medici di medicina generale ed il paziente per l’assistenza quotidiana. Un progetto ambizioso che offre servizi infermieristici domiciliari, una reperibilità 24 ore su 24, assistenza notturna e prelievi domiciliari con consegna e lettura referti adeguando il servizio alle esigenze caso per caso.
“Non si tratta solo di mera assistenza, di semplici punture o esecuzioni di manovre fini a se stesse – spiegano le ragazze. Ci prendiamo cura della persona e siamo, l’interfaccia tra ospedale e malato, tra medico e paziente, cercando di offrire sempre il meglio alle persone che vogliono affidarsi. Abbiamo gettato le basi per questo esperimento pioneristico – raccontano – e l’auspicio sarà quello di andare verso la direzione dell’ambulatorio infermieristico di riferimento, che ancora non esiste. Un infermiere di famiglia che affianchi il medico, una reale esigenza del nostro territorio”.

 

 

L’idea nasce proprio durante il loro corso di studi, prendendo spunto da esperienze in altre regioni di Italia: Trentino, Emilia Romagna e Toscana. Dopo la laurea le tre infermiere hanno deciso di non intraprende la classica strada del concorso pubblico per accedere ad una struttura ospedaliera.  Mettendo a frutto tutto il sapere appreso negli anni, hanno valutato i reali bisogni del territorio e deciso di creare una impresa cooperativa.
L’Associazione Regionale Cooperativa Servizi di Legacoop Umbria e la fondazione Paola Decini hanno appoggiato l’iniziativa ed hanno guidato nei primi passi le tre ragazze indirizzandole nelle difficili scelte iniziali per la costituzione della start up cooperativa.

 
“Siamo convinti – afferma Andrea Bernardoni di ARCS Legacoop Umbria – che l’infermiere di comunità sia un importante tassello per costruire la sanità del futuro, attenta ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini. L’infermiere è un professionista della salute – sottolinea – al fianco del dottore, può essere di aiuto alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno assistenziale, educativo, riabilitativo in tempi in cui le permanenze in ospedale sono ridotte al minimo necessario di degenza, l’informazione della famiglia è a volte è scarsa. Le cooperative tra infermieri, sono un modo moderno per fare impresa in ambito sanitario – spiega Bernardoni – ed insieme alla cooperazione tra medici, è una delle strade per potenziare la medicina di territorio aumentando il livello di efficacia del sistema sanitario”.

 

 

 

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