Venezia, 24 luglio 2014 – La Costa Concordia è stata raddrizzata e ha ripreso il largo per raggiungere il cantiere del Porto di Genova dove sarà demolita. E a mantenerla in asse sono 30 cassoni progettati e realizzati dalla cooperativa Spline, nome ‘rubato’ a uno dei più antichi strumenti per il disegno delle carene delle navi.
Fondata nel 1998 da un gruppo di architetti e tecnici, si occupa di progettazione e ristrutturazione navale a trecentosessanta gradi: dal concept design all’idrostatica e idrodinamica, dai dettagli tecnici alle strutture, attrezzature e interni.
Grazie alla spinta dei cassoni realizzati dalla Spline – in partnership con altri esperti del settore – la Costa Concordia è tornata in asse, riemergendo metro dopo metro prua compresa, tramite una rotazione che le ha permesso di tornare a galleggiare.
La cooperativa è stata impegnata nel recupero del relitto fin dai primi giorni dopo il naufragio: un’operazione di ingegneria navale delicatissima che l’ha coinvolta anche nei calcoli e nei progetti dello studio idrostatico.