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Legacoop > CONGIUNTURA – Nonostante la crisi ogni anno nascono 7.800 cooperative

Roma, 4 settembre 2014 – Ogni negozio che apre – raccontano gli ultimi dati diffusi in questi giorni – due chiudono. Non va così, per fortuna, nel settore della cooperazione: anche negli anni della crisi, come raccontano i dati Unioncamere-Infocamere, ogni anno sono state costituite in media 7.800 cooperative e il loro numero è stato sempre superiore a quello di quelle che hanno chiuso i battenti.

 

Nel complesso, il tasso di crescita delle cooperative si è attestato al +1,69% nel 2009,al +1,92%nel 2010, al +1,77%nel 2011, al +2,30% nel 2012 e al +1,93% nel 2013. Ogni anno sono state iscritte, in media, 7.800 nuove cooperative. Solo nel 2009 si segnala un numero di nuove cooperative iscritte moderatamente inferiore al valore medio registrato negli anni della crisi.

 

In un contesto di crisi, caratterizzato da una generalizzata erosione dei margini e della redditività delle cooperative, le imprese cooperative neo costituite si caratterizzano per una elevata fragilità patrimoniale (il valore dell’indice di solidità patrimoniale e di indipendenza finanziaria relativo all’aggregato delle cooperative costituite negli anni della crisi è dimezzato rispetto al dato generale relativo al totale delle cooperative attive. Inoltre, è più alto, tra le cooperative di recente costituzione, il numero di quelle con patrimonio netto negativo).

 

Di fatto, solo il 2,6% della patrimonializzazione aggregata del movimento cooperativo è riconducibile alle cooperative attive costituite negli anni della crisi. Si tratta, tra l’altro, di un dato che tiene conto anche delle cooperative costituite in seguito a processi di fusione intervenuti tra cooperative esistenti.

 

Di contro, è significativamente maggiore il peso della patrimonializzazione e il livello di solidità patrimoniale delle cooperative longeve, in particolare di quelle che possono vantare più di mezzo secolo di attività. Anche, e soprattutto, grazie alla politica virtuosa di accantonamento degli utili a riserva perseguita nel lungo periodo, queste cooperative hanno affrontato la crisi con elevati livelli di patrimonializzazione e con una solidità patrimoniale (misurata attraverso l’indice di indipendenza finanziaria) quasi tre volte maggiore rispetto alle cooperative di recente costituzione.

 

In tal senso, le cooperative attive con oltre 50 anni di attività, sebbene rappresentino solo il 5,5% del totale delle cooperative attive in Italia apportano la maggioranza assoluta, il 51,7%, della patrimonializzazione aggregata realizzata dal movimento cooperativo (15,6 miliardi di Euro rispetto ai 30,2 complessivi).Il circolo virtuoso che lega longevità, redditività e consolidamento patrimoniale ha consentito anche il rafforzamento della politica degli investimenti, peraltro in una logica intergenerazionale. Di fatto, il capitale investito dalle cooperative con più di 50 anni di attività, cresciuto anche negli anni della crisi (+7,2% dal 2008al 2012), rappresenta oltre il 42% del totale del capitale investito da tutte le cooperative attive in Italia.

 

 

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