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Legacoop > RISPETTO – Lupi: “Non accetto che il buono del nostro Paese venga accomunato a chi sbaglia”

Roma, 17 dicembre 2014 – “Non accetto che il buono che c’è nel nostro Paese venga accomunato a coloro che sbagliano”. Così Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, ha detto nel corso della tavola rotonda del pomeriggio al 39° Congresso di Legacoop. “Io sono cresciuto – ha spiegato – con un’altra cultura ma sempre dentro alla cooperazione. Quando ero studente universitario e c’erano i problemi dei fuorisede, dei libri, non abbiamo aspettato che lo Stato risolvesse le questioni, ci siamo assunti la responsabilità insieme di dare una risposta. Le cooperative sociali rappresentano uno dei grandi segni di sussidiarietà di cultura italiana, che vede nei singoli la possibilità di essere protagonisti”.

 

“Noi non siamo Salvatore Buzzi – ha proseguito Marco Pedroni, presidente di Coop Italia – e se qui c’è qualcuno che gli assomiglia dobbiamo accompagnarlo fuori. Le cooperative sono 50mila in Italia: non si può fare confusione e fingere sia tutto uguale. Dobbiamo impegnarci per arrivare anche prima dei magistrati. Dovere di rendere più trasparente, lo dobbiamo ai milioni di soci, favorire il ricambio e che non si dica mai più ‘la cooperativa di quel signore’: mai consegnare le chiavi di casa a uno solo, neanche al migliore di noi”.

 

“Dobbiamo lavorare molto al nostro interno – ha aggiunto Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo – per prendere sul serio le indicazioni del presidente Lusetti, che condivido pienamente”. “Il primo compito – ha spiegato Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad – è far evolvere le basi sociali perché possano fare il controllo, separando in modo netto la proprietà e i manager, che sono lì a gestire un sistema che appartiene a tanti. E che quando hanno i capelli bianchi e viene l’ora della pensione è bene si godano un meritato riposo”.

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