Roma, 21 gennaio 2015 – “La ringrazio della precisazione. Fa piacere sapere che il movimento cooperativo tiene al suo buon nome, alle sue regole interne e a quel poco o tanto di ‘diversità’ che ancora gli appartiene. Se non fosse arrivata alcuna replica a quella lettera, sarebbe stato un pessimo segnale”. Così Michele Serra commenta su Il Venerdì di Repubblica la risposta che la presidente di Legacoop Romagna Ruenza Santandrea ha scritto alle “pesanti critiche” contenute in una lettera pubblicata dal magazine il 2 gennaio.
Una persona che si dichiarava socio di una cooperativa romagnola aderente a Legacoop con oltre 1000 dipendenti denunciava, infatti, pratiche scorrette all’interno della propria impresa, che non avrebbe neanche svolto le assemblee sociali. “Questa indicazione (ma non solo, ovviamente) – scrive Ruenza Santandrea – mi porta a escludere che la cooperativa descritta aderisca a Legacoop Romagna”.
“I nostri funzionari – spiega – partecipano alle assemblee di tutte le cooperative associate allo scopo di verificarne il corretto svolgimento. Che una cooperativa aderente non tenga le assemblee sociali è del tutto inverosimile”. “Se il socio di una cooperativa segnalasse a Legacoop Romagna episodi come quelli citati – conclude – interverremmo con tutti gli strumenti a nostra disposizione”, proprio per preservare “ogni elementi di diversità” resa ancora più preziosa dalla “crisi profonda del sistema economico”.
