Roma, 26 gennaio 2015 – “La multinazionale licenzia? Fenix Pharma rinata grazie ai lavoratori”. Storia di uno dei workers buyout più particolari tra quelli seguiti da Coopfond, in un settore che di sicuro non rientra tra quelli ad alta presenza cooperativa. L’ha raccontata il 20 gennaio Gli stati generali, un nuovo siti d’informazione indipendente nato da poche settimane a Milano, con l’intento – ambizioso – di tenere alta la bandiera di un giornalismo ancora capace di raccontare la realtà.
Il giornale on line ripercorre la vicenda che nel 2011 coinvolse i 151 dipendenti di Warner Chilcott, colosso farmaceutico americano che in quell’anno chiude i suoi stabilimenti italiani (ed europei). Demetrio Suraci, Daniele Mosetti, Daniela Angheri e Gianni Paolucci non ci stanno, richiamano l’ex collega Salvatore Manfredi, e “decidono di incamminarsi per la strada meno battuta”. Si costituiscono in cooperativa e provano a ripartire.
“Tutti noi abbiamo fatto sacrifici importanti – racconta nell’articolo Salvatore Mandredi – Nei primi 12 mesi ci siamo dati 1000 euro a testa di stipendio, da un terzo a un quinto rispetto alle precedenti buste paga. Abbiamo ottenuto in anticipo i tre anni di mobilità e li abbiamo reinvestiti nel capitale della nuova azienda. Abbiamo stretto i denti, finché Coopfond e CFI non ci hanno concesso una seconda tranche di credito per sostenere il nostro sviluppo”. Per leggere tutta l’intervista clicca qui.
