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Legacoop > FUTURO – Sette ex dipendenti riuniti in cooperativa fanno ripartire Sportarredo

Venezia, 2 febbraio 2015 – Il 22 gennaio è arrivato il rogito notarile, che trasferisce la proprietà intellettuale, i marchi, i brevetti e le attrezzature necessarie, dalla società in liquidazione alla cooperativa, costituitasi il 13. E ora anche Sportarredo, quarto workers buyout realizzato in Veneto, è pronto a partire.

 

La Sportarredo Group ha sede a Gruaro (Venezia) ed è nata dalla scelta coraggiosa di alcuni lavoratori dell’ex Sportarredo spa – piegata come tante dalla crisi – di mettersi insieme e diventare cooperatori. Alle spalle, trent’anni di attività nel settore dell’estetica, con una presenza consistente nel mercato anche estero, producendo e commercializzando apparecchiature solarium, cosmetici, apparecchiature per l’estetica. Poi, a partire dal 2009, cala sull’azienda l’ombra buia della crisi. Ma un gruppo di lavoratori non si arrende e decide di provare il tutto per tutto per non disperdere il patrimonio di competenze ed esperienza, di relazioni e di mercato.

 

Da loro nasce così una nuova idea imprenditoriale: “La forma giuridica individuata come la più idonea per la natura mutualistica che la contraddistingue e in funzione delle disponibilità economiche dei soci proponenti, è stata fin da subito la società cooperativa – spiega il presidente della coop Claudio Pasquon –. Così dopo una prima di fase di informazione e formazione sul modello cooperativo con Legacoop Veneto, e grazie alla loro assistenza, in 7 abbiamo avviato il percorso di workers buy out”. A consentire la capitalizzazione dell’azienda hanno concorso i 150mila euro (tra capitale sociale e finanziamento) messi a disposizione da Coopfond e CFI, insieme ai 140mila euro dell’indennità della mobilità che i lavoratori hanno portato a capitale sociale rinunciando all’assegno mensile. Fondamentale l’anticipazione delle somme della mobilità accordata dalla filiale di Portogruaro di Unipol Banca.

 

“Si tratta di azioni di “vere” politiche attive per il lavoro – sottolinea Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, che a fronte delle numerose richieste di intervento ha attivato uno sportello dedicato –. Solo ricorrendo a un nuovo modello di imprenditorialità, capace di spingersi oltre l’uso tradizionale degli ammortizzatori sociali, possiamo darci una chance. Con questa il Veneto si conferma tra le tre regioni italiane che hanno realizzato il maggior numero di operazioni di wbo”. In allegato report sulle operazioni sostenute da Coopfond, aggiornato al 2014.

 

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