Incontro in aula magna con associazioni di categoria, sindacati e ragazzi delle superiori
Legacoop Umbria presente al convegno #CaporALT: il caporalato è mafia’, organizzato da Adoc (Associazione difesa orientamento consumatori) Umbria, all’Università per stranieri di Perugia. All’iniziativa di sensibilizzazione, che si è tenuta nell’aula magna dell’ateneo, nell’ambito dell’omonimo progetto nazionale di Adoc per il contrasto a sfruttamento e caporalato, erano presenti anche gli studenti dell’Istituto ‘Patrizi – Baldelli – Cavallotti’ di Città di Castello e dell’Itet ‘Capitini’ di Perugia.
“Combattiamo da sempre il lavoro irregolare. – ha dichiarato Liana Cicchi Vicepresidente di Legacoop Umbria – Il caporalato non lo troviamo soltanto in agricoltura ma in diversi settori della nostra economia, dalle costruzioni, ai trasporti, alla logistica e anche al lavoro di cura. E’ caporalato ogni qual volta le imprese, tra esse anche le cooperative spurie, non rispettano i contratti collettivi di lavoro violando, oltre che i minimi salariali , anche la salute e la sicurezza sul lavoro. Serve un approccio integrato dove ognuno possa fare la sua parte, partendo dalle istituzioni, le associazioni di categoria e datoriali, sindacati, singole imprese e cittadini. Le situazioni illegali vanno denunciate sempre perché solo così è possibile arginare questo fenomeno, che non colpisce soltanto gli stranieri , come spesso si pensa, ma anche i cittadini italiani”.
I lavori sono stati introdotti da Ada Girolamini, presidente di Adoc Umbria, e moderati da Donatella Miliani, viceresponsabile de La Nazione Umbria. Sono quindi intervenuti Ofelia Oliva, direttore di Adoc, Andrea Seppoloni dell’Ispettorato del lavoro di Perugia, e la nostra Liana Cicchi, vicepresidente, e per le organizzazioni sindacali i segretari generali Daniele Marcaccioli di Uila Umbria, Stefano Paloni di Feneal Umbria e Maurizio Molinari di Uil Umbria.
La presidente di Adoc, Anna Rea ha tenuto a precisare “Siamo qui per sensibilizzare le persone più vulnerabili, dai migranti ai giovani. Ma occorre che le istituzioni, insieme a Guardia di finanza e ispettori del lavoro, intensifichino i controlli. Non ci possono essere giovani che per svolgere lavori competenti guadagnano 600 euro al mese. E poi si dice che non si trova forza lavoro: non è assolutamente vero. Pagate i giovani e poi ne riparliamo. E queste situazioni non accadono solo in agricoltura e in edilizia, ma anche in aziende importanti o, ad esempio, in sanità: di fronte ai vuoti in organico, le aziende si rivolgono a certe cooperative sociali, le quali prendono anche risorse pubbliche, ma poi pagano i lavoratori quattro soldi, tant’è che poi sono costretti per poter sopravvivere a fare orari assurdi e quindi offrire un servizio non di qualità”. “Anche come consumatori possiamo fare qualcosa – ha aggiunto Rea –, con la campagna ‘Voto con il portafoglio’. Attraverso l’acquisto da aziende virtuose, scegliamo prodotti che non nascondono uno sfruttamento. Il boicottaggio di quelle aziende che non hanno firmato il protocollo lanciato dal ministero contro lo sfruttamento è una legittima arma dei consumatori. Il consumatore svolge così un ruolo etico per porre freno allo sfruttamento dei più vulnerabili”.
Hanno portato i loro saluti Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per stranieri di Perugia, Roberto Morroni, assessore alle politiche agricole della Regione Umbria, Edi Cicchi, assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia. Erano presenti in aula anche i rappresentanti delle associazioni di categoria regionali Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Copagri.
“È importante che certe tematiche si affrontino in una sede universitaria – ha commentato il rettore De Cesaris – perché qui si fa cultura e cultura non è solo erudizione o imparare una professione, ma anche cultura della legalità e del bene comune. Offriamo ai ragazzi uno spazio di riflessione per capire i confini tra ciò che è legale e ciò che non lo è, perché dovranno essere loro i protagonisti di un cambiamento in positivo della nostra società”.
“Il caporalato – ha chiosato Liana Cicchi – è un fenomeno complesso e anche come cooperazione in questi anni ci siamo adoperati per contrastarlo. A luglio 2021 abbiamo siglato un protocollo tra Regione dell’Umbria,assessorato politiche agricole e agroalimentari , prefetture di Perugia e Terni, Ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Arpal, Cgil. Cisl, Uil , Confcooperative e Legacoop che disciplina la collaborazione tra tutti i soggetti per garantire la promozione della cultura dell’etica e della legalità in agricoltura attraverso la costituzione di una cabina di regia”.
Continuando su questa linea, Legacoop Umbria organizzerà insieme a Federsolidarietà, nei prossimi giorni, un evento sul contrasto alle gare al massimo ribasso.