Adesso la Regione, le Usl ed i Comuni dell’Umbria adeguino i contratti in essere e le rette dei servizi accreditati
Il 26 gennaio scorso è stato raggiunto a Roma l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle cooperative sociali. In Umbria coinvolge circa 9.500 lavoratori impegnati sia nel welfare che nell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
“Il rinnovo del contratto della cooperazione sociale è un risultato importante che permette alle migliaia di lavoratori di recuperare il potere di acquisito eroso in anni di alta inflazione e qualifica il lavoro sociale. Con questo accordo le parti firmatarie hanno voluto riconoscere il valore del lavoro dei soci e dei lavoratori delle cooperative sociali che in Umbria svolgono un ruolo determinare per garantire ai cittadini la rete dei servizi alla persona e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità”.
A dirlo sono Andrea Bernardoni Presidente di Legacoopsociali Umbria; Roberta Veltrini Presidente di Federsolidarietà Umbria e Gianfranco Piombaroli Presidente di AGCI Imprese Sociali Umbria commentando l’intesa raggiunta tra sindacati e associazioni cooperative per il rinnovo del CCNL per i lavoratori delle cooperative sociali.
Questo rinnovo, tuttavia, arriva in un momento in cui la cooperazione sociale della nostra regione è fragile, indebolita da un punto di vista economico e patrimoniale dalle crisi che si sono susseguite negli ultimi anni che hanno visto sempre in prima linea le cooperative sociali ed i lavoratori di questo comparto: prima la crisi pandemica, poi la crisi energetica ed ora gli alti tassi di interesse.
“La valorizzazione della cooperazione sociale e delle persone che vi lavorano – aggiungono Bernardoni, Veltrini e Piombaroli – non può prescindere da un riconoscimento del suo ruolo da parte delle istituzioni e dei soggetti pubblici, a cominciare dalla Regione, le USL ed i Comuni che nelle prossime settimane saranno chiamate a adeguare i contratti in essere e le tariffe dei servizi accreditati. Non possiamo lasciare il costo dei rinnovi contrattuali solo sulle spalle delle imprese, se così fosse, sarà pregiudicata la sostenibilità del nuovo contratto di lavoro e la sopravvivenza delle cooperative e, quindi, del reddito di soci e lavoratori”.
“Pur consapevoli delle criticità che il rinnovo di un contratto genera in un settore ad alta intensità di lavoro – concludono i presidenti delle tre associazioni cooperative – guardiamo con fiducia al futuro perché la pandemia ha reso evidente il valore del lavoro sociale e perché è in discussione nell’Assemblea Legislativa regionale una legge bipartisan dal titolo “Qualità del lavoro e dei servizi alla persona” che indica con chiarezza la direzione che la Regione Umbria, dopo la pandemia, ha scelto di intraprendere”.