Legacoopsociali: un atto importante che qualifica il welfare della nostra regione
La Giunta Regionale ha approvato le nuove tariffe per i servizi socio sanitari. Un atto estremamente importante che completa il percorso di riforma avviato ad inizio legislatura. Con l’approvazione delle nuove tariffe diventano operativi i nuovi standard per i servizi socio sanitari definiti con il regolamento 2 del 2022, rendendo queste tipologie di servizi maggiormente rispondenti ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini.
Le nuove tariffe colmano un ritardo ventennale che la Regione Umbria aveva accumulato negli anni Duemila, seguono l’approvazione della legge sull’amministrazione condivisa – la legge 2 del 2023 – e quella sulla qualità del lavoro e dei servizi alla persona – la numero 2 del 2024 – e rappresentano un importante tassello del nuovo modello regolatorio che la Regione Umbria ha definito negli ultimi anni. Un modello che riconosce il valore degli enti di Terzo settore, che punta sulla collaborazione piuttosto che sulla competizione e che supera in modo definitivo la logica del massimo ribasso nei servizi di welfare.
“Esprimiamo grande apprezzamento – afferma Andrea Bernardoni presidente di Legacoopsociali Umbria – per l’approvazione delle nuove tariffe. Con questo atto la Giunta ha risposto in modo concreto ed in tempi rapidi alla richiesta avanzata, dopo l’approvazione del nuovo CCNL delle cooperative sociali, dalle centrali cooperative insieme alle organizzazioni sindacali. Nei mesi scorsi avevamo chiesto alla Regione di adeguare le tariffe ai maggiori costi sopportati dalle cooperative a seguito del rinnovo del CCNL. È importante che questa richiesta sia stata accolta. Voglio ringraziare per questo risultato la struttura tecnica della Regione Umbria con la quale abbiamo collaborato negli ultimi mesi, l’assessore Coletto e la presidente Tesei che hanno dato un chiaro indirizzo politico alla struttura tecnica”.
“Per quanto riguarda gli adeguamenti dei contratti – continua Bernardoni – sono altrettanto importanti le scelte compiute dalle Aziende USL, infatti la Umbria 2 ha adeguato i contratti riconoscendo i maggiori costi del lavoro sopportati dalle cooperative sociali e la Umbria 1 ha comunicato che adeguerà i contratti in essere in modo retroattivo riconoscendo interamente i maggiori costi del lavoro. Le cooperative sociali, invece, stanno riscontrando diverse difficoltà nel vedersi riconoscere gli adeguamenti da parte dei comuni. Se da un lato ci sono alcune amministrazioni come quella di Città di Castello e Orvieto che hanno adeguato i contratti in essere dall’altro lato ci sono altri comuni, come quello di Perugia, che pur dichiarandosi disponibili a venire incontro alle richieste delle cooperative dopo 4 mesi dal rinnovo del CCNL non hanno adeguato alcun contratto. Mettendo così in difficoltà le imprese ed i lavoratori”.