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Le priorità della cooperazione sociale: partecipazione, inclusione, contratti

Intervista ad Andrea Bernardoni presidente di Legacoopsociali Umbria

Negli ultimi giorni di campagna elettorale abbiamo voluto ascoltare le istanze della cooperazione sociale, un segmento della società regionale che è quotidianamente a contatto con i cittadini più fragili e con migliaia di famiglie. In Umbria ci sono 300 cooperative sociali, in cui lavorano 9.500 persone, queste imprese erogano servizi a 90.000 cittadini umbri e assicurano un’opportunità di inclusione lavorativa a circa 1.000 persone disabili e svantaggiate.

Quali sono le priorità per la cooperazione sociale da proporre ai nuovi sindaci?

Le recenti elezioni europee e amministrative hanno confermato la crescente disaffezione verso il voto, basti pensare che a Perugia al primo turno delle elezioni comunali hanno votato circa 10.000 mila elettori in meno rispetto al 2019. È partendo da questo dato che riteniamo importante mettere al centro delle politiche pubbliche la partecipazione dei cittadini che non devono essere solo ascoltati ma coinvolti attivamente dai comuni nel costruire risposte collettive e comunitarie ai bisogni della città. Con uno slogan chiediamo ai futuri sindaci di praticare forme di amministrazione condivisa e costruire un welfare municipale inclusivo.

Che cosa intende per amministrazione condivisa?

L’espressione amministrazione condivisa definisce un modello di amministrazione pubblica fondato sulla collaborazione tra cittadini e amministrazioni, entrambi impegnati nel perseguimento dell’interesse generale. Nel 2017 l’amministrazione condivisa è stata codificata nel Codice del Terzo Settore e nel 2023 la Regione Umbria ha approvato una legge regionale sull’amministrazione condivisa. L’amministrazione condivisa ha una forte valenza politica, promuove la partecipazione dei cittadini e valorizza le energie e le risorse presenti nelle comunità. Ai sindaci chiediamo di governare le città utilizzando gli strumenti dell’amministrazione condivisa come la co-programmazione e la co-progettazione.

Ci spieghi meglio il welfare municipale inclusivo, cosa si intende?

Dobbiamo innovare le politiche di welfare della nostra regione. Nel febbraio scorso è stata approvata all’unanimità una legge regionale in materia di welfare ed inclusione lavorativa (la LR 2/2024 ndr) chiediamo ai futuri sindaci di applicare, con convinzione, questa legge molto innovativa. Per brevità qui ricordo solo un passaggio della legge che prevede negli appalti pubblici una riserva del venti per cento a favore delle imprese che inseriscono al lavoro persone con disabilità. Applicando questa norma senza costi aggiuntivi per i comuni potranno essere incluse al lavoro, nelle nostre città, centinaia di persone con disabilità altrimenti lasciate ai margini.

Qual’è l’urgenza che porrete ai nuovi sindaci?

Quest’anno a febbraio è stato rinnovato il contratto di lavoro delle cooperative sociali. Ad oggi però, ad eccezione del Comune di Orvieto che ha parzialmente adeguato i contratti con le cooperative, tutti gli altri comuni interessati dal secondo turno non hanno riconosciuto gli adeguamenti richiesti dalle imprese. Questo comportamento penalizza i lavoratori e mette in crisi i servizi. Per questo chiediamo ai neo eletti un impegno concreto ad adeguare immediatamente i contratti dei comuni con le cooperative. Non c’è tempo da perdere.

Andrea Bernardoni, 51 anni, Laureato in Economia a Perugia, ha poi fatto il Master in Aziende Non Profit presso la SDA Bocconi di Milano, è stato docente di Strategie Competitive d’Impresa all’Università di Perugia, dal 2021 è Presidente di Legacoopsociali Umbria.

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