Cinque quelli che hanno cominciato a lavorare stabilmente nelle aziende edili del territorio
Il Cesf – Centro edile per la sicurezza e la formazione di Perugia ha recentemente presentato i risultati del progetto “Ri-costruire il futuro – per l’integrazione socio-lavorativa dei carcerati”, un’iniziativa avviata lo scorso febbraio con l’obiettivo di fornire una formazione professionalizzante ai detenuti e favorire il loro inserimento lavorativo nelle aziende del territorio. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Perugia e si è concluso nelle settimane scorse con l’assunzione di nove detenuti presso imprese locali, beneficiari di misure diurne alternative alla detenzione.
Nicola Stabile, Presidente della GBM Società Cooperativa, ha sottolineato l’importanza di aderire a iniziative come questa, affermando: “La missione di una cooperativa è valorizzare il territorio e il recupero del valore sociale ne è parte integrante. Aiutare chi ha commesso errori significa anche arricchire le nostre comunità”. Aiutare persone che desiderano riscattarsi è utile anche perché portano un’energia positiva e una determinazione che possono contribuire significativamente alla crescita aziendale e al miglioramento della società”.
Il percorso formativo
Nella fase iniziale del progetto, i funzionari dell’istituto penitenziario hanno selezionato 25 detenuti idonei a beneficiare delle disposizioni dell’articolo 21, che consente loro di uscire dal carcere durante il giorno per motivi lavorativi. Tra questi, 15 allievi hanno manifestato interesse per il settore delle costruzioni, partecipando al percorso formativo che ha preso il via il 15 maggio.
Le attività didattiche si sono svolte inizialmente in un laboratorio attrezzato all’interno del complesso penitenziario, per poi proseguire nel cantiere-scuola appositamente creato nel perimetro carcerario. Durante il corso, alcuni partecipanti si sono ritirati, ma nove detenuti hanno completato con successo il percorso.
A settembre sono stati organizzati colloqui tra le associazioni datoriali del settore e le imprese edili locali, per individuare aziende disponibili a integrare gli allievi nel proprio organico. Successivamente, sono stati effettuati incontri individuali tra i rappresentanti delle imprese e i partecipanti al corso. Il progetto si è concluso il 23 ottobre con la consegna degli attestati di partecipazione.
La collaborazione con le imprese
Salvatore Bartolucci, imprenditore e coordinatore del corso, ha sottolineato l’importanza del contributo delle aziende fornitrici, che hanno offerto materiali e attrezzature indispensabili a condizioni agevolate o gratuitamente, considerando la valenza sociale del progetto. Tra le aziende che hanno collaborato si segnalano Mac Srl, Kimia Spa e Sir Safety System Spa.
Matteo Ragnacci Presidente di Legacoop Produzione e Servizi Umbria ha elogiato il ruolo della GBM e delle cooperative aderenti a Legacoop Umbria, rimarcando come queste realtà mettano al centro i valori della cooperazione, l’inclusività e l’attenzione alle comunità locali. “È un esempio di società più inclusiva, equa e solidale per tutti”.
Una rete di supporto per il reinserimento
Alla presentazione dei risultati del progetto hanno partecipato Antonella Grella, direttrice del Nuovo Complesso Penitenziario di Perugia “Capanne”, e Salvatore Bartolucci, coordinatore del corso. Presenti anche esponenti delle principali associazioni di categoria, tra cui Agostino Giovannini (Presidente Cesf), Giuliano Bicchieraro (Vicepresidente Cesf e Segretario Filca-Cisl Umbria), Albano Morelli (Presidente Ance Umbria), Elisabetta Masciarri (Segretario Fillea-Cgil Umbria), Alessio Panfili (Segretario Feneal-Uil Umbria), Pasquale Trottolini (Direttore Cna Costruzioni Umbria) e Augusto Tomassini (Presidente ANAEPA Confartigianato Edilizia Perugia).