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Apre Lo Scalo Community Hub – La buona società diventa partecipata, condivisa e popolare

Apriranno il 24 maggio le porte del Community Hub “Lo Scalo” di Orvieto, collocato al piano terra di un ex albergo, a cinquanta metri dai binari della ferrovia. Uno spazio “ibrido”- così è stato definito – a servizio della comunità. Ospita infatti servizi di natura sociale, culturale, per il tempo libero, di promozione del lavoro, di sensibilizzazione ambientale, di partecipazione cittadina, di formazione…

L’idea di creare questo “spazio contenitore di spazi” nasce dentro il gruppo di lavoro del progetto “Trame di Comunità”, finanziato dal bando “POR FSE/POR FESR 2014-2020 Regione Umbria Progetti sperimentali del terzo settore / azioni innovative di welfare territoriale” ed elaborato, nel 2018, da un’Associazione Temporanea di Scopo costituita dalla Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio”, la cooperativa sociale di Comunità “O.A.S.I.” e dalle associazioni “Val di Paglia Bene Comune” e “Senza Monete”.

La natura plurale dell’hub non è un manierismo alla moda ma il risultato di un percorso di partecipazione e condivisione attestato dalla firma di 60 stakeholder al documento di collaborazione al progetto.

In principio, infatti, c’è un percorso fatto di incontri e confronti, di sintesi e di proposte durato diversi mesi che ha visto protagonisti il mondo della cooperazione sociale e dell’associazionismo. Poi sono venute le azioni del progetto articolate su quattro direttrici: Sviluppo di Comunità, Economia del Dono, Capitale Sociale e Sviluppo Territoriale.

A coordinare il complesso delle proposte – tante – la “Community Hub Agency” ossia la ricerca-azione degli innovatori sociali e dei gruppi di lavoro, l’anima non ancora “incarnata” di quello che il 24 diventerà anche un “luogo”.

Obiettivo della ricerca-azione di “Trame di Comunità” è il rafforzamento di buone pratiche di welfare già esistenti e la realizzazione di servizi innovativi. Di questi ultimi ne ricordiamo alcuni: il “Market Solidale” – un market anomalo e “anti-spreco”, punto di riferimento di 180 famiglie in difficoltà dove si fa la spesa “senza monete”); “Tramercato” (mercato rionale di cinquanta piccoli produttori contadini biologici e naturali), il “Portiere di Quartiere” (la persona di fiducia che si occupa delle piccole incombenze quotidiane della comunità locale e del suo tessuto associativo); il rafforzamento del circuito dell’ “Emporio del riuso e dello scambio” (altro luogo “senza monete” dove i beni acquistano una seconda vita); il “Taxi rurale” e il “Maggiordomo di Comunità” a servizio della mobilità dei piccoli borghi; “FILO”, il servizio di Orientamento e accompagnamento individuale e di gruppo verso l’autonomia e il lavoro (rivolto, in particolare, ai NEET); gli interventi di “Rigenerazione dei giardini urbani” e di “Decoro urbano attraverso corvè di cittadinanza.

Con la nascita de “Lo Scalo” Community Hub, “Trame di Comunità “ entra nella sua fase matura. L’agency diventa anche un luogo. Non solo prosegue nell’opera di fermento e fertilizzante dell’innovazione sociale ma acquista una durata che va ben oltre i mesi stabiliti nel formulario del progetto.

Ma cosa si trova dentro “Lo Scalo”? In senso “materiale”, il “portiere di quartiere”, gli spazi attrezzati per incontri e seminari, l’eco-bistrot con prodotti locali, la web radio di ROW, il laboratorio di comunicazione dedicato al terzo settore e allo sviluppo di comunità, la vetrina di “Tramercato”, computer portatili a disposizione degli utenti, una connessione Wi-Fi e, ovviamente, tavoli e sedie. “Lo Scalo” è anche il luogo dove si accede per i servizi da “FILO”, si realizzano i “laboratori per l’economia sociale”, le mostre, le presentazione di libri, i piccoli concerti di musica live e il mini-cabaret.

La missione complessiva del Community Hub – che è anche un piccolo emblema di un’operazione di rigenerazione urbana – è di generare attività per l’arricchimento del welfare territoriale e il sostegno di attività imprenditoriali sociali, valorizzando i saperi e il know-how dei partner dell’ATS, degli stakeholder e delle reti del Terzo Settore locale e dell’area interna sud-ovest Orvietano.

Ci si entra, dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 21.00, senza tessere e senza nessuno che chiederà “un fiorino”. Con “Lo Scalo” si prova a shakerare inclusione, opportunità, rigenerazione urbana e innovazione e imprenditorialità sociale. Un luogo di “ripresa e resilienza” da pensare e fare con quelle organizzazioni di persone che, concretamente, si occupano di produrre ogni giorno una “buona società”.

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