La complessità delle sfide economiche, sociali ed ambientali, l’emergenza pandemica prima e la crisi energetica ora, stanno facendo emergere la necessità di un cambio di paradigma verso nuovi modelli di sviluppo. In questo contesto nuove forme di cittadinanza attiva e di imprenditorialità dal basso cercano di dare risposta ai bisogni sempre più pressanti delle comunità, dando vita ad iniziative come le imprese di comunità, le comunità energetiche, le food coop, gli empori solidali, le portinerie di quartiere e tanti altri modelli organizzativi. A fronte di questo fenomeno in rapida e costante evoluzione, Euricse, che vanta una lunga esperienza di studio sulle imprese di comunità, ha voluto fissare in un’istantanea le nuove economie di prossimità su base comunitaria che si stanno diffondendo in Italia. Nasce così la prima mappatura delle Comunità Intraprendenti, presentata oggi in un nuovo rapporto di ricerca.
Questo primo Rapporto si concentra su nove tipi di comunità intraprendenti già individuati, ma la ricerca proseguirà con la costruzione di un database nel quale inserire nuove categorie e con l’approfondimento attraverso analisi mirate delle conoscenze fin qui rilevate. Dopo la mappatura generale dedicata a studiare i tratti distintivi e gli elementi innovativi delle Comunità intraprendenti, si analizzeranno i contesti che le generano e i principali fattori che ne spiegano la durata nel tempo.
Attraverso il progetto “Comunità intraprendenti”, lanciato ufficialmente a ottobre 2020, Euricse ha voluto mappare il fenomeno in rapida e costante evoluzione nel nostro Paese. Il progetto ha una base pluriennale, e vede, oltre all’impegno scientifico di Euricse, anche il contributo e la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Fondazione con il Sud, FondoSviluppo FVG e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Il Rapporto appena pubblicato, frutto della prima fase di ricerca, è una mappatura generale che aiuta a comprendere la diffusione, l’evoluzione negli anni, i tratti distintivi e le particolarità, e, in seconda analisi, la riflessione sulle risorse e sulle strategie da mettere in campo per renderle sostenibili anche nel lungo periodo.
Il progetto generale, ancora in corso, si concentra sugli elementi innovativi delle esperienze che vengono studiate in un’ottica comparativa sui fattori di contesto che le generano e sulle logiche di coordinamento che permettono di portare benefici alle comunità locali. L’intento dei ricercatori è infatti quello di offrire un’interpretazione scientifica delle esperienze che vada oltre la sola narrazione di “storie di successo”, troppo spesso alla ribalta delle cronache nazionali, che rischiano di sottovalutare le difficoltà che stanno dietro al buon funzionamento ed alla replicabilità di questi modelli.
Il primo punto che emerge dalla ricerca di Euricse è che per essere una “Comunità Intraprendente” devono coesistere tre elementi fondamentali: 1) l’auto-organizzazione attraverso iniziative imprenditoriali autonome, 2) il beneficio comunitario per affrontare problemi economici, sociali ed ambientali, 3) la partecipazione comunitaria prevedendo il coinvolgimento attivo dei cittadini.
Il secondo elemento si concretizza nello scopo che perseguono le “Comunità Intraprendenti”: ovvero quello di fungere da “agenti di cambiamento”, cioè capaci di innescare, partendo dal basso, un processo di trasformazione culturale, sociale ed economica dei modelli associativi e imprenditoriali esistenti, spingendo verso nuovi percorsi di sviluppo locale, funzionali a migliorare la qualità di vita delle persone.
Non essendo disponibili in Italia banche dati ufficiali, lo studio di Euricse si è concentrato su quelle realtà esistenti e già sufficientemente strutturate sia per la loro forma organizzativa sia per la loro indipendenza operativa. La ricerca, ancora in corso, è stata condotta attraverso un’indagine esplorativa ad ampio raggio, sfruttando la pervasività dei social network, la raccolta di materiale esistente e l’azione sul campo. Si sta proseguendo con la somministrazione di questionari online e successivamente vi sarà la realizzazione di studi di caso.
In questa prima fotografia generale (aggiornata ad aprile 2022) si individuano 687 esperienze di “Comunità Intraprendenti” in Italia, suddivise in nove tipologie. Gli esempi virtuosi di innovazione sociale e di nuove economie di prossimità, capaci di coordinare l’impegno individuale degli attori locali trasformandolo in bene collettivo sono i Community Hub, le Imprese di Comunità, i Patti di collaborazione, le Portinerie di quartiere, gli Empori solidali, le Comunità che Supportano l’Agricoltura (CSA), le Food Coop, le Comunità Energetiche Rinnovabili, e i FabLab. Ad oggi, quelle maggiormente diffuse sono le Imprese di Comunità (31% del totale) e gli Empori Solidali (28%), seguite dai FabLab (20%). Queste tre categorie, da sole, rappresentano il 79% delle Comunità Intraprendenti individuate.