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COMUNITÀ – Tutti a Bologna per imparare la cooperazione di comunità

Bologna, 16 marzo 2015 – Si concluderà il 24 marzo a Bologna con una iniziativa pubblica il progetto “La cooperativa è una comunità” promosso da Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna e di Reggio Emilia, presso la Sala Poggioli della Regione Emilia-Romagna, in via della Fiera 8. Tra ottobre e novembre 2014 la Scuola della Cooperazione di Comunità aveva toccato Succiso e Cerreto Alpi, nell’alto Appennino reggiano.

 

Aprirà i lavori e presiederà Giovanni Monti, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Emilia-Romagna. Dopo le relazioni introduttive di Maurizio Davolio e Giovanni Teneggi, per l’Alleanza Cooperative Italiane, è previsto l’intervento di Federica Bandini, dell’Università di Bologna, che ha curato una importante ricerca sul fenomeno delle cooperative di comunità. Seguirà l’intervento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli.

 

Quattro i casi di cooperative di comunità che saranno presentati: I Briganti di Cerreto di Cerreto Alpi (RE), la cooperativa OltreValle di Brisighella (RA), la cooperativa FareCampo di Campogalliano (MO) e la cooperativa Valle dei Cavalieri di Succiso (RE). Seguirà la tavola rotonda “Le cooperative di comunità sono utili. Cosa serve per il loro sviluppo?”, con Ivan Stomeo, presidente Borghi Autentici d’Italia, Alessandra Bonfanti, responsabile PiccolaGrandeItalia di Legambiente, un rappresentante dell’Unpli, Comitato Pro Loco Emilia-Romagna, Paolo Bargiacchi, sindaco di Collagna (RE) e Paolo Venturi, direttore di Aiccon. Alle 17:45 sono previste le conclusioni di Francesco Milza, vicepresidente Alleanza Cooperative Italiane Emilia-Romagna.

 

L’esperienza delle cooperative di comunità si sta però sviluppando non solo nelle aree appenniniche, ma anche nei quartieri delle città o in paesi di pianura: la necessità di dare risposte a nuove esigenze sociali, il desiderio di rivitalizzare lo spirito comunitario, la voglia di valorizzare un territorio, l’esigenza di creare possibilità di lavoro a chi vuole rimanere legato alla sua terra o al suo quartiere, sono alcune delle motivazioni che stanno concentrando l’attenzione di sempre più cittadini e associazioni verso la forma cooperativa come espressione di una comunità.

 

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