Cerca
Close this search box.

Legacoop > CONGRESSO FIMIV – Con la crisi aumentati del 70% in quattro anni gli assistiti dalle mutue

Roma, 4 aprile 2014 – In poco meno di quattro anni sono aumentate di quasi il 70%. Nel 2010 erano poco meno di 600mila. Oggi veleggiano attorno a quota 1 milione le persone assistite dalle mutue sanitarie. Una crescita impressionante, soprattutto di questi tempi. Ma non c’è nessuna contraddizione: “La crisi della finanza pubblica – spiega il presidente della Fimiv Placido Putzolu – sta aprendo nuovi spazi alla sussidiarietà. La sfida è ora occuparli favorendo una crescita vera di tutto il sistema che oltre alle mutue sanitarie locali poggia anche su centinaia di società di mutuo soccorso storiche ”.

 

 

Uno sforzo che le mutue aderenti alla Federazione, riunite il 3 e 4 aprile a Roma per l’XI Congresso nazionale a cui ha partecipato anche il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, stanno realizzando, anche mettendo in gioco se stesse. La parola d’ordine è, innanzitutto, fare rete. Tra le tante piccole mutue fondate a fine ‘800 e arrivate fin qui, ognuna con poche centinaia di aderenti. Ma anche tra le mutue e le cooperative sociali e le cooperative tra medici, grazie al Progetto Salute lanciato da Legacoop e sostenuto da Coopfond. Ed ancora con le cooperative di consumo, come sta accadendo in molte regioni, al nord come al sud e che coinvolgono la loro utenza associata nel progetto mutualistico.

 
Le mutue hanno una parabola del tutto particolare. Sono la prima forma associativa nata nel nostro Paese: risale al 1948 il decollo della prima mutua a Pinerolo, 4 anni prima della prima cooperativa di consumo, a Torino. L’affermarsi dello stato sociale ha piano piano indebolito il loro ruolo. Oggi però il venir meno delle garanzie pubbliche sta aprendo, anzi spalancando, nuovi spazi. “L’intervento statale – spiega Putzolu – è carente sul fronte sanitario, basti pensare al fenomeno delle liste d’attesa, ma sempre più deficitario soprattutto sul versante assistenziale”.
Si aprono così spazi che le mutue possono a pieno titolo candidarsi ad occupare, proprio per la propria natura: la scelta di mettere la persona – e non la remunerazione del capitale – al centro. Il soggetto giusto, dunque, per questo tipo di impegno. Una potenzialità riconosciuta anche dalla nuova legge del 2012, che ha aggiornato una normativa che aveva 126 anni sulle spalle, e dalle norme fiscali che favoriscono con una deducibilità importante dal reddito d’azienda (attorno ai 3.600 euro per persona, ndr) le imprese che prevedono un’assistenza sanitaria integrativa a favore dei propri dipendenti.

 
Il risultato – sospinto anche dalla crisi dell’assistenza pubblica – non si è fatto attendere: “Dieci anni fa – spiega il presidente Fimiv – le persone coinvolte dal welfare aziendale erano circa 2-3 milioni, oggi siamo ampiamente oltre i 14 milioni. Quasi tutti i contratti di lavoro prevedono ormai l’assistenza sanitaria integrativa”. L’essenziale è far crescere, su questa base, soggetti sani, radicati nei valori giusti e nel non profit, ma anche capaci di affrontare le scelte del mercato. Nascono proprio da questa consapevolezza alcune delle scelte che il settore ha realizzato, a partire da quella delle alleanze.

 

 

Le mutue oltre frontiera hanno, infatti, dimensioni imparagonabili con le nostre. Basti dire che in Francia la società numero uno raggiunge i 4 milioni di assistiti, da noi la più grande supera di poco i 300mila (pur essendo in forte crescita). La strada maestra imboccata in Italia è quella della rete, tra piccole mutue ma anche con la cooperazione sociale, con quella tra medici e non solo. “Le piccole mutue del Piemonte – racconta Putzolu – da sole non ce la farebbero, così si sono messe in rete, e insieme si sono convenzionate con erogatori di servizi e la cooperazione sociale per garantire una risposta ai bisogni degli aderenti ad esempio per la continuità assistenziale ed il post ricovero”. Un lavoro appena iniziato e con grandi prospettive. “L’essenziale è che il Governo incoraggi questo percorso di sussidiarietà salvaguardando ad esempio le agevolazioni fiscali, e che sia sostenuto il ruolo del non profit”. Di chi, in questo campo innanzitutto, al centro mette la persona. Davvero.

 

 

“Questo importante congresso vede oggi riuniti diversi settori insieme a partner esteri – sottolinea Giorgio Bertinelli, vicepresidente vicario di Legacoop a conclusione dei lavori- la dimostrazione che fare rete è un valore che genera relazioni e opportunità. Il fine comune è migliorare i servizi socio sanitari e assistenziali – spiega – affinché siano accessibili e garantiti a tutti lungo tutto l’arco della vita, per un reale beneficio dei diritti e delle opportunità”.

 

 

Congresso Fimiv – Cesare Pozzo e Caritas portano gratis la prevenzione nel disagio milanese

Congresso Fimiv – Dai camper ai centri diurni le mutue estendono i servizi

Congresso Fimiv – Nasce in Liguria il secondo Fondo sanitario mutualistico territoriale

 

 

Articoli recenti

Newsletter

Se ricevere i nostri articoli direttamente sulla tua mail, iscriviti alla nostra newsletter.