Le cooperative di comunità
La forma cooperativa può rappresentare un’efficace modalità per il governo democratico dei beni comuni (Sacconi, Ottone 2015) e per la cura di quei beni rigenerati dai cittadini attivi che richiedono una gestione imprenditoriale e professionale. Particolarmente interessante, in questo orizzonte, è il ruolo che può essere svolto dalle cooperative di comunità.
Le cooperative di comunità sono imprese cooperative impegnate nella produzione o gestione di un bene o servizio, anche di proprietà pubblica o collettiva, in forma continuativa e professionale che perseguono l’obiettivo del miglioramento del benessere della comunità di riferimento e si caratterizzano per avere una governance aperta e partecipativa in cui hanno un ruolo attivo i cittadini o i beneficiari dei servizi.
Come evidenziato nel recente Libro bianco realizzato da Euricse (2016) le cooperative di comunità rappresentano un modello di cooperazione efficace per contrastare le recenti trasformazioni economiche e sociali che influenzano negativamente lo sviluppo sia delle comunità rurali sia delle comunità urbane.
Questo fenomeno, che sembra essere nuovo, in realtà è molto antico. Infatti già sul finire del diciannovesimo secolo erano diffuse in Italia alcune cooperative agricole, di credito ed elettriche che non perseguivano l’esclusivo interesse dei soci ma il più generale interesse della comunità in cui operavano, garantendo l’accesso ad una pluralità di servizi essenziali a tutti i cittadini. Esemplari sono in questa prospettiva le cooperative energetiche che in Italia, in Francia ed in Germania, si sono impegnate nell’elettrificazione di interi villaggi, spesso collocati in aree marginali, garantendo l’accesso alla rete elettrica a tutti gli abitanti del villaggio, senza escludere i cittadini che non erano soci della cooperativa.
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