Si è svolta il 23 dicembre online, sulla pagina Facebook di Coopstartup, la premiazione delle 9 cooperative vincitrici del bando Rigeneriamo Comunità. Avviato un anno e mezzo fa, ha proseguito – nonostante la pandemia – il proprio percorso articolato in diverse fasi, culminate con il crowdfunding finale.
“Questo bando – ha spiegato il direttore generale di Coopfond Simone Gamberini intervenendo alla tavola rotonda durante la premiazione – ha avuto, rispetto al modello Coopstartup nato 7 anni fa, due novità: aveva un ambito nazionale e prevedeva una fase finale di crowdfunding, che ci interessa estendere e sperimentare nell’ambito della promozione cooperativa, anche come strumento per intercettare il desiderio delle persone di auto-organizzarsi”.
“Abbiamo visto – racconta Gamberini – che attraverso il crowdfunding si possono mettere in moto risorse della comunità. Nell’ambito di un ripensamento generale del Fondo come attore della finanza d’impatto, vogliamo pensare a percorsi che ci portino verso l’utilizzo di strumenti di equity crowdfunding, per progetti con una grande attenzione alla sostenibilità. In questo modo il Fondo diventerebbe non un semplice erogatore di risorse, ma un moltiplicatore dell’equity raccolto”.
“Il crowdfunding – ha confermato Angelo Rindone, fondatore di Produzioni dal Basso, la piattaforma che ha ospitato le raccolte fondi online per i progetti – è un oggetto complesso, dentro cui ci sono le donazioni comunemente intese, la possibilità di pre-ordinare un prodotto e strumenti di crowdinvesting usando capitale di credito o di debito fino alla ricerca di nuovi soci. In ogni caso l’elemento di fondo è la comunicazione: non basta fare cose belle ma bisogna aprire le nostre porte e farle vedere, per coinvolgere la comunità”.
“Quelle mille persone che hanno donato per i vostri progetti – ha commentato il presidente del Fondo e di Legacoop Mauro Lusetti – sono un valore incredibile: hanno compiuto una scelta pensando al benessere della propria comunità. Dovete valorizzarlo e farne tesoro ricordando che siete imprese, con uno scambio mutualistico che va identificato, un piano finanziario, un assetto organizzativo, qualcosa da tramandare alle generazioni future. Siamo nati per cambiare una realtà e per durare nel tempo, il nostro progetto non deve esaurirsi in pochi mesi”.
“In questo percorso – ha spiegato il direttore di Legacoop Giancarlo Ferrari – fondamentale è la rete, sia fisica o digitale, ma per noi l’essenziale è che questa rete sviluppi scambio e reciprocità, altrimenti diventano reti estrattive dove alcuni conferiscono ed altri pescano. La cooperazione deve ricucire le fratture sociali ma per farlo deve restare vicina alle persone e alle comunità: siamo misurati per quello che facciamo, la nostra credibilità viene da lì, non bastano i valori che abbiamo nel dna”.
“Questo bando – ha commentato Anna Fasano, presidente di Banca Etica – ha messo in campo opportunità per valorizzare le aree fragili con potenzialità inespresse. È il lavoro che dobbiamo fare: prendere i valori che condividiamo, tradurli in una strategia e metterli a terra come progetti. Così la cooperazione diventa forza trasformatrice, all’interno delle comunità. Un cammino lungo cui è fondamentale la formazione, per imparare da imprese cooperative a tradurre i valori in strategie e progetti”.
Ufficio Stampa CoopFond