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GENERAZIONI – Lusetti: “Più spazio ai giovani per non omologarci e cambiare il mercato”

Firenze, 12 luglio 2015 – Si è svolta venerdì e sabato, a Firenze, la seconda edizione di Woodcoop, l’appuntamento annuale organizzato da Generazioni, il coordinamento degli under 40 che operano nelle cooperative aderenti a Legacoop e nella stessa organizzazione, nato con l’obiettivo di promuovere la cultura e il modello cooperativo tra i giovani come strumento di integrazione, riscatto sociale, soluzione occupazionale e risposta ai fabbisogni territoriali e collettivi.

 

La realtà delle cooperative giovanili è un fenomeno molto rilevante a livello nazionale: al 2014 le cooperative giovanili, secondo i dati elaborati dal Centro Studi Legacoop analizzando dati Unioncamere, sono 13.474, pari al 9,1% del totale. Quasi la metà si trova nei servizi. Il dato più interessante riguarda però la loro capacità di crescere nonostante la crisi. Se tra le cooperative esistenti una su dieci è giovanile, questa percentuale sale a una su quattro (26,2%) tra le nuove nate, quota che sfiora una su tre (30%) al sud. Tra le cessazioni, viceversa, solo il 7,7% riguarda giovani cooperative.

 

“Per il titolo dell’iniziativa – spiega Matteo Ragnacci, coordinatore uscente di Generazioni – ci siamo ispirati a Woodstock, una esperienza con cui condividiamo una forte voglia di rinnovamento. A Firenze inoltre vogliamo mettere insieme tante energie giovani per lanciare una sfida al futuro della cooperazione. In un momento di crisi come questo, in cui i modelli capitalistici sono sempre più orientati al ricavo, il sistema cooperativo diventa basilare per il tessuto del Paese perché è l’unico che riesce a mettersi al servizio della collettività. A Firenze aspettiamo circa 400 persone da tutta Italia e in rappresentanza di tutti i settori della cooperazione, dai servizi al sociale. Non solo, avendo da poco costituito la Rete dei giovani cooperatori di Europa avremo anche alcune presenze importanti dall’estero”.

 

“La cooperazione ha aiutato il Paese ad attraversare la crisi. Anche negli anni più bui, quando tutti licenziavano, abbiamo creato 27.000 nuovi posti di lavoro. Oggi vogliamo essere in prima linea affinché la ripresa diventi l’occasione per costruire una nuova economia, un mercato più equo e pulito. Lo possiamo fare perché questi sono i nostri valori, che mettono al centro il lavoro e non la finanza, la comunità e non il profitto individuale, la sostenibilità e non la speculazione. Per farlo vogliamo fare pulizia, accompagnare alla porta chi non rispetta i nostri valori, e dare sempre più spazio nella nostra organizzazione e nelle nostre imprese alle giovani cooperatrici e ai giovani cooperatori, alla vostra carica ideale e capacità di innovare”

 

 

 

 

 

 

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