ASCARI: DA SUD A NORD UN MODELLO DI ECONOMIA SOCIALE
Anche quest’anno Legacoopsociali aderisce alla “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie” – giunta alla XXX edizione – con la presenza delle proprie associate alla manifestazione nazionale a Trapani.
A quasi 30 anni dalla legge 109 del 1996 le cooperative sociali sono protagoniste come realtà di enti gestori: sono 232 secondo i dati del dossier “Raccontiamo il bene” di Libera, seconde alle associazioni. Altri dati del dossier ci dicono che il 56,8% delle attività svolte nei beni confiscati riguardano attività di welfare e politiche sociali; il 25,6%promozione culturale e turismo sostenibile e solo il 10% attività legate all’agricoltura e all’ ambiente. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati è la Sicilia con 285 soggetti gestori, segue la Campania 170, la Lombardia con 151 e la Calabria con 149.
La creazione di lavoro equo e la restituzione di beni, aziende e immobili confiscati alle mafie alle comunità rappresentano la sfida per cui la cooperazione sociale non si sottrae e che, anzi, rilancia. Da Agrigento a Milano siamo protagonisti di progetti di inclusione lavorativa, di welfare e di cura affermando il valore della legalità unito a quello di giustizia sociale.
“La Giornata del 21 marzo è un appuntamento consolidato e fondamentale per richiamare l’impegno e la memoria – afferma il presidente nazionale Legacoopsociali Massimo Ascari – e la cooperazione sociale vuole portare il proprio contributo non solo sui valori della legalità e dell’antimafia ma sulla possibilità di creare un modello di economia sociale con la gestione dei beni, dei terreni e delle aziende confiscati alle mafie partendo dal Mezzogiorno fino al nord più profondo”.