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Legacoop > ISTAT – Economia sociale, la ‘fabbrica’ della buona occupazione

Roma, 16 aprile 2014 – Produce occupazione, più delle altre forme d’impresa. Ed è occupazione ‘buona’: stabile con percentuali impensabili altrove e inclusiva, aperta all’apporto femminile. È il ruolo che l’economia sociale – cooperazione in primis – gioca oggi nel nostro Paese. Lo ha raccontato la relazione “Il contributo dell’economia sociale all’occupazione” che Barbara Moreschi di Coopfond ed Enrico Giovannetti dell’Università di Modena e Reggio Emilia hanno presentato oggi al convegno dell’Istat “Il non profit in Italia. Quali sfide e quali opportunità per il Paese”.

 

L’economia sociale, che comprende la cooperazione nel suo complesso, vanta oggi in Italia – secondo il Censimento 2011 – il 10,6% degli occupati (2,208 milioni di persone). Un ‘esercito’ in crescita costante: negli ultimi dieci anni, infatti, è aumentato del 27% a fronte di un decremento del 10,6% del settore pubblico e a un incremento molto più contenuto per le altre imprese, fermo al 3,3%. Un risultato a cui hanno contribuito soprattutto le cooperative sociali, che hanno visto una crescita dell’occupazione pari al 129,4%, ma anche i settori dell’arte e dell’intrattenimento (+ 125,5%).

 

Occupazione in crescita, ma soprattutto ‘buona’ occupazione in particolare per quel che riguarda le cooperative. I posti di lavoro stabili sono, infatti, l’87,8% del totale tra le sociali e il 96,1% tra le altre cooperative. Lo studio conferma, inoltre, che nell’economia sociale l’occupazione femminile è maggioritaria (54,9% rispetto al 35,7% delle altre imprese) e anche più stabile rispetto a quanto avviene per l’occupazione maschile, sempre all’interno del settore (86,1% contro 84,4%). Risultati ottenuti soprattutto grazie alle organizzazioni con una storia più antica e di maggiori dimensioni.

 

 

 

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