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Legacoop > Anas dice sì al sindaco Castelli: la casa cantoniera diventerà una cooperativa di comunità

Piacenza 18 giugno 2014. Siamo nel piacentino, in località Rovaiola  di Cortebrugnatella.  Dopo Bobbio la statale 45 ci regala dei panorami mozzafiato sui meandri del fiume Trebbia. Ma lungo la strada, quella casa cantoniera, di proprietà dell’Anas, che cade a pezzi, non è un bel vedere.  Il sindaco di Cerignale Massimo  Castelli  ha visto, nei resti di quella  costruzione abbandonata , sulle rive del fiume, una opportunità per costruire futuro.
“Un anno fa – dice il sindaco – ho partecipato ad un convegno organizzato sull’Appennino Reggiano  dai giovani della cooperativa di comunità i Briganti di Cerreto e da lì è nata l’idea che bisognava darsi da fare.  La nostra bellissima statale, che collega Genova alla Pianura Padana, è molto frequentata da turisti; il fiume Trebbia è balneabile e fornisce grande utenza ma c’è carenza nella zona di punti di ristoro e strutture che siano in grado di dare servizi adeguati ai turisti. Vivo il territorio – prosegue il sindaco – e ritengo che le case cantoniere dell’Anas seppur abbandonate e fatiscenti siano costruzioni degli anni 30 di un certo pregio e spesso ubicate in punti strategici da poter essere sfruttate turisticamente al meglio”.
“Tempo fa in  qualità di Presidente dell’Unione Montana  – puntualizza  – ho inviato una lettera ad Anas, dove chiedevo la  possibilità di utilizzare la casa cantoniera. Il Responsabile nazionale del patrimonio di Anas mi ha convocato a Bologna la scorsa settimana confermando la fattibilità della mia idea. Mediante una convenzione prima ed una concessione poi  Anas potrà cedere all’Unione montana l’immobile. L’ente dovrà agganciarsi ai prossimi fondi di aree interne o i prossimi psr, ristrutturare e valorizzare l’edificio per trasformarlo in un punto di ristoro, con  ristorate e Ostello, e costituire una cooperativa di comunità di giovani che lo gestisca; ed in futuro si potrebbe pensare a puntare ad un turismo di comunità e alla creazione di alberghi diffusi”.
Il progetto della prima cooperativa di comunità dovrebbe nascere in collaborazione con Policoro, un progetto organico della Chiesa italiana, attivo nella Diocesi di Piacenza-Bobbio, che mira al sostegno dei giovani in cerca di lavoro e alla valorizzazione delle loro potenzialità e delle risorse del territorio attraverso percorsi di formazione e animazione territoriale.
“In quest’area  a forte deficit di sviluppo – conclude il sindaco – la casa cantoniera rappresenterà davvero la ‘casa’, il luogo fisico dove la  cooperativa di comunità potrà partire. Vogliamo fornire ai giovani una opportunità, l’ipotesi di un lavoro.  Ma l’impegno ce lo devono mettere loro.  Regaleremo loro  una macchina … per permettergli di viaggiare”.

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