Roma, 5 settembre 2014 – In meno di 48 ore già 800 ‘mi piace’. Sta ottenendo un riscontro importante la pagina Facebook che Legacoop Nazionale ha scelto di dedicare alle cooperative che lavorano i beni confiscati alle cosche o che in altro modo si impegnano contro le mafie. I risultati dell’iniziativa, lanciata dopo le minacce di morte che Totò Riina aveva indirizzato al fondatore di Libera don Luigi Ciotti, testimoniano la grande attenzione e sensibilità che il mondo della cooperazione ha per questi temi.
I contenuti della pagina sono stati visti in poco meno di 48 ore da 8.300 persone, che hanno visto almeno un post sul proprio diario direttamene o attraverso diario di amici/fan. Le persone coinvolte – cioè che hanno interagito con la pagina con almeno uno dei contenuti, cliccato ‘mi piace’, condiviso o commentato un post – sono state quasi mille, mentre hanno raggiunto quota 1.100 le persone che hanno aperto i post.
Il post con maggior successo, per ora, è stato quello relativo alla storia del Calcestruzzo Ericina con 1.500 persone raggiunte e oltre 130 che hanno interagito. Ma la pagina Facebook ha soprattutto iniziato a ‘fare il proprio mestiere’, cioè a fare comunità. Sono così arrivate dai diretti interessati foto e racconti di altre esperienze che vengono realizzate contro le mafie. Le prime sono arrivate da Nova Coop e da Coop Lombardia, ovvero non dal sud del Paese. A testimonianza del fatto che il problema è di tutti, non solo di qualcuno.
