Il presidente Valenti: “Sostenibilità economica e sociale, transizione energetica, dignità del lavoro, reti di imprese e politiche giovanili sono i principali temi su cui intendiamo lavorare”
Vi riportiamo l’intervista integrale del Presidente sul Corriere dell’Umbria
«Siamo decisi a stare nella partita, di fronte c’è un anno importante, noi abbiamo una rete di imprese presenti nei settori più rilevanti per l’economia regionale e un bagaglio di idee attraverso le quali intendiamo interagire, in modo aperto e trasparente con tutti, per fare la nostra parte». La mette giù così, il presidente di Legacoop Umbria, Danilo Valenti.
Valenti, che 2023 è stato?
«Un anno difficile per tante aziende e per alcuni settori, ma il nostro sistema ha retto meglio di altri. Per Legacoop è stato un anno impegnativo, stiamo attraversando anche a livello nazionale una fase di riorganizzazione utile a rendere la nostra associazione ancora più efficiente nel dialogare con istituzioni e altre organizzazioni rappresentative della società e delle imprese, portando avanti i valori di equità, responsabilità sociale e sostenibilità che sono il nostro tratto distintivo».
Ma quei valori riescono a stare al passo con i tempi?
«Sono di un’attualità assoluta, oggi più che in passato. L’Europa parla di economia sociale e individua l’impresa cooperativa quale soggetto naturale che sintetizza le caratteristiche e i principi propri di un modello di economia basata sul primato delle persone, governance democratica, responsabilità sociale e impatto sociale sulle comunità. I valori e i temi che sono propri della cooperazione sono estremamente in linea con le esigenze del presente, soprattutto dei giovani. E poi il tema del lavoro dignitoso, che è di una priorità assoluta. Io credo questo: un’organizzazione come le nostra, che rappresenta circa 20mila occupati ed un valore aggiunto all’economia locale del 9,4% ha il dovere di portare avanti i propri valori ed ha la responsabilità di farlo dialogando in modo aperto e trasparente con tutti».
Le nuove imprese scelgono di essere cooperative?
«La cooperazione è un’opportunità reale. Per questo, ad esempio, abbiamo messo in campo il bando “Coop Startup”, che è una sfida a chi voglia fare impresa, a cominciare dai più giovani. Un provvedimento che va in sintonia con i bandi regionali. Ogni anno, poi, portiamo nel nostro mondo con il Servizio civile circa 200 giovani ed un buon 30% rimane nelle nostre cooperative. La forma d’impresa cooperativa a volte può essere la soluzione».
In che senso?
«Penso alle 15 realtà di workers buyout iscritte a Legacoop Umbria che oggi esprimono un valore della produzione di 85 milioni di euro e oltre 400 soci lavoratori: esperienze di salvataggio delle aziende in crisi che fanno del mutualismo e della gestione democratica i propri punti di riferimento. Proprio una di queste, “Ceramiche noi” è stata anche nominata durante il discorso sullo “Stato dell’Unione” dalla Presidente Von der Leyen come simbolo di resilienza. Oppure penso alla decisione di due cooperative come Sopra il Muro di Gualdo Tadino e Isola di Panicale che nei mesi scorsi hanno scelto di unirsi e fondare la cooperativa d’inclusione lavorativa più grande dell’Umbria».
I principi generali sono chiari, entriamo nel merito: cosa vuol dire dialogare con tutti per un’associazione come Legacoop?
«Mi vengono in mente due temi: il lavoro, la sua dignità e la qualità dei servizi. Ecco dialogare vuol dire, ad esempio, interloquire con la Regione ribadendo che le gare al massimo ribasso non vanno bene e che noi abbiamo in mente anche un’idea di partenariato tra pubblico e privato in grado di mettere al centro legalità, correttezza, qualità del lavoro, come è avvenuto con l’adeguamento delle rette dei servizi socio sanitari. E pensiamo che sia maturo il tempo di approvare una legge regionale sugli appalti. Altro tema la sussidiarietà, abbiamo apprezzato la legge sull’amministrazione condivisa e siamo impegnati ad attuarla nei territori. Aggiungo infine un’altra parola chiave: sostenibilità. Su quel terreno siamo pronti a confrontarci e ragionare».
In che modo?
«Guardo ad esempio all’ambiente e al turismo, un settore che tra l’altro ha messo in evidenza risultati molto positivi negli ultimi due anni in Umbria: se uniamo questi due concetti nell’idea di turismo sostenibile un territorio come il nostro ha molto da dire. O ancora: penso alle Cer, Legacoop Umbria intende sviluppare azioni di promozione del modello cooperativo per la produzione e condivisione dell’energia rinnovabile. Il settore agroalimentare, nel corso del 2023, è andato in questa direzione con importanti azioni di efficientamento energetico per poter cogliere ora le opportunità contenute nella nuova programmazione del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027 messa in campo dalla Regione Umbria.
Quindi che 2024 sarà?
«Sarà un anno importante per le sfide che le imprese saranno chiamate ad affrontare e per la nostra regione sarà un anno caratterizzato da appuntamenti elettorali significativi. Legacoop ha intenzione di comunicare la propria agenda, costruita e aggiornata attraverso un sano lavoro di confronto e condivisione con le nostre cooperative».
Diamo qualche titolo.
«Vado oltre i titoli: infrastrutture e sanità di territorio sono due nodi decisivi».
Un terzo.
«Il tema dell’Italia centrale. Legacoop Produzione e servizi ha costiutito con le rispettive realtà di Lazio, Marche, Toscana e Abruzzo il coordinamento dell’Italia mediana. Fare rete sarà sempre più necessario, la relazione tra territori può aiutare il dimensionamento delle imprese ed il loro rafforzamento, inquadrandolo dentro un piano di sviluppo che garantisca governance adeguate, lavoro dignitoso, servizi all’altezza delle nuove sfide dei mercati».