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Legacoop > COMMUNITY – Economia collaborativa, essere cooperatori senza sapere di esserlo

CommunityRoma, 24 febbraio 2015 – La cooperazione tante volte si pone l’obiettivo di fare promozione, cioè di far nascere nuove imprese ma anche di diffondere i propri valori. Quel che è ancor più interessante è che a volte è la società a venire verso la cooperazione. A produrre, in modo spontaneo, fenomeni che stanno in piedi proprio sui valori che storicamente appartengono alla cooperazione. È il caso, sicuramente, della cosiddetta sharing economy. Molto moderna, veramente cooperativa.

 

In italiano si chiama economia collaborativa ed è entrata anche nel paniere dell’Istat con “car e bike sharing” a dimostrazione del suo valore economico. Si collabora per offrire e ricevere servizi e competenze, si condividono beni, strumenti, spazi e informazioni.  Una nuova “economia partecipata” supportata dalle tecnologie digitali, di cui ha parlato spesso l’economista Jeremy Rifkin e a cui dedichiamo una nuova discussione sulla Community di Legacoop, completamente rinnovata per l’occasione.

 

Nella sharing economy, racconta lo studioso riconosciuto come uno dei maestri della modernità, “la libertà di accesso prevale sulla proprietà, la sostenibilità  soppianta il consumismo, la cooperazione spodesta la concorrenza … . Un’economia dove si supera la logica della delega e tutti gli attori interagiscono e liberano nuove risorse per individuare e attuare risposte ai propri bisogni”.

 

Insomma: una forma spontanea di cooperazione. Ma che prospettive apre al nostro mondo? Che opportunità offre? E quale è il valore aggiunto che le cooperative possono dare allo sviluppo dell’economia collaborativa? Sulla Community di Legacoop il confronto è aperto, con approfondimenti sulle prime esperienze realizzate e articoli per saperne di più.

 

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