Roma, 21 novembre 2014 – C’è un soggetto che anche nella crisi funziona. I dati delle imprese sociali secondo l’Istat sono tutti positivi: 13.000 imprese di cui 12.000 cooperative, 10 miliardi di euro il valore della produzione, 8,3 miliardi di euro gli investimenti, 500mila gli occupati di il 75% donne, il 63% assunto a tempo indeterminato e il 28% sono giovani under 35. Di questi lavoratori inoltre 30.000 sono svantaggiati.
Questi soggetti stanno però diventando sempre più ‘ibridi’, mettendo insieme impresa, pubblica amministrazione, economia informale, creano occupazione. Superano il modello non profit pur mutuandone temi, attività e obiettivi.
Per discuterne insieme nella Community di Legacoop abbiamo inserito un articolo di La Repubblica di qualche giorno fa proprio su questo tema “Economia etica, la crisi impone scelte nuove: ecco gli ibridi organizzativi, tra profit e non profit” e il documento conclusivo della conferenza europea “Liberare il potenziale dell’economia sociale per la crescita in Europa”.
