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Legacoop > COOPFOND – “Anche nella crisi siamo un sostegno di valore per l’economia sociale”

Roma, 17 settembre 2014 – 91 interventi, nonostante la crisi. Di cui 39 rotativi e 4 di partecipazioni stabili (per complessivi 37 milioni) e 48 per contributi non rotativi (per 2 milioni). Sono questi i numeri della Rendicontazione di Coopfond per l’esercizio 2012/13, presentati oggi a Roma nel corso del convegno “Un sostegno di valore” dedicato al ruolo che gli strumenti finanziari, come il Fondo mutualistico di Legacoop, possono giocare per lo sviluppo dell’economia sociale.

 

“La nostra operatività – ha spiegato il direttore generale Aldo Soldi – testimonia la buona gestione del Fondo, garantita in questi anni. Nonostante un forte calo nelle risorse che abbiamo ricevuto dalle imprese siamo riusciti ad assicurare un buon livello di operatività e a sostenere sia gli sforzi delle cooperative per uscire dalle difficoltà, sia la nascita di nuova cooperazione”.

 

Nel corso del convegno sono state approfondite, infatti, alcune esperienze significative di nuova cooperazione sostenute dal Fondo e che hanno dimostrato di saper attualizzare i valori di sempre per rispondere alle sfide odierne: il workers buyout Art Lining (Stefania Ghidoni, vicepresidente), il consorzio Libera Terra Mediterraneo (Valentina Fiore, amministratore delegato) e il progetto Coopstartup (Anna Maria Ricci, vicepresidente Legacoop Puglia).

 

“Abbiamo ascoltato – ha dichiarato il presidente di Legacoop Mauro Lusetti – le interessanti e anche emozionanti testimonianze di esperienze di workers buyout, di startup e di cooperative nate per gestire i beni confiscati alla mafia, tutte iniziative che hanno potuto crescere grazie ai nostri servizi e in particolare grazie a Coopfond. E voglio sottolineare con forza che proprio queste esperienze dimostrano che laddove una impresa capitalistica tradizione chiude, o si trasferisce, o fallisce ci possono essere nostre imprese che riescono ad emergere. Ne abbiamo fatte tante e almeno il doppio ne abbiamo scartate: il nostro obiettivo deve essere quello di continuare, di accompagnare le nuove imprese e di far si che si riduca il tasso di mortalitá. Ma il grande valore di queste esperienze é anche quello che trasferire i valori della cooperazione a giovani generazioni e di garantire il principio di intergenerazionalitá “.

 

Durante l’esercizio 2012/2013 si è registrato, come accennava il direttore Soldi, il volume dei conferimenti più basso dalla nascita del Fondo. Le entrate dal 3% si sono fermate, infatti, a 12,2 milioni, più che dimezzate rispetto a quanto registrato nel 2007, l’ultimo anno prima della crisi (25,7 milioni). In caduta anche il numero delle cooperative che avendo registrato utili è riuscita a versare: durante l’ultimo esercizio sono state poco più di 2.500, contro una media di 3.700 negli ultimi cinque anni.

 

La buona gestione è testimoniata dall’ammontare del patrimonio che ha raggiunto quota 412,5 milioni, superiore alla raccolta complessiva che, al netto di 20,3 milioni di erogazioni a fondo perduto, è pari a 410,9 milioni. Questa gestione che ha saputo salvaguardare il patrimonio.

 

Dalla sua nascita il Fondo mutualistico di Legacoop ha deliberato 662 interventi rotativi, a favore di cooperative, per complessivi 430 milioni (136 milioni in partecipazioni e 294 per prestiti). Attualmente gli interventi attivi sono 490 mentre ammontando a 184 i milioni impegnati in partecipazioni stabili, a sostegno della strumentazione finanziaria di supporto alla cooperazione.

 

Durante quest’ultimo esercizio Coopfond ha deliberato 91 interventi, di cui 39 rotativi e 4 di partecipazioni stabili (per complessivi 37 milioni) e 48 per contributi non rotativi (per 2 milioni). Tra i 39 interventi rotativi sono triplicati – da 3 a 9 – i progetti speciali, finalizzati in particolare a combattere la crisi nei settori più colpiti, a partire da quello delle costruzioni. A causa della crisi sono aumentati anche gli interventi più rischiosi per il portafoglio, passati in un  anno dal 29% al 32% del totale. I rientri sono stati comunque in linea con le previsioni del budget.

 

 

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