Rovigo, 24 febbraio 2015 – Gli arredi per le navi l’hanno lanciata in orbita e sempre loro l’hanno affondata. È all’ingresso in questo settore che la falegnameria MoRuPa, arrivata ad avere quasi 40 addetti, ha legato la propria ascesa e il proprio tracollo. E sempre da qui, oltre che dai mobili per la casa in stile rustico, oggi riparte con un nuovo nome e una nuova forma societaria, questa volta cooperativa.
Si chiama Kuni ed è uno dei ultimi workers buyout che Coopfond ha scelto di sostenere nel corso dell’ultimo Consiglio d’amministrazione, conferendo una partecipazione al capitale di pari importo a quanto versato dai 10 ex dipendenti che, versando l’anticipo della mobilità, hanno scelto di giocare le proprie carte per tentare di salvare e far ripartire l’azienda.
Il settore navale ha sempre sviluppato un fatturato interessate e marginalità discrete, con un portafoglio clienti importante, sia in Italia, che all’Estero. Le cause del default sono essenzialmente da collegare ad un cliente che, entrato nella compagine sociale della Srl, non ha pagato crediti per circa 170.000 euro ed è saltato, trascinando con sé la falegnameria veneta.
I 10 ex dipendenti possono contare anche tra i soci sovventori sulla cooperativa Cofa che, su indicazione di Legacoop Veneto, ha inserito una propria risorsa in grado di verificare l’andamento economico e aiutare i soci a svilupparne lo spirito mutualistico. A regime l’organico della cooperativa sarà rappresentato da 13 addetti, full time.
