Ferrara, 12 gennaio 2015 – Ha avuto un periodo di incubazione di circa tre anni e poi, dallo scorso dicembre, si è trasformata a tutte gli effetti in una impresa, una cooperativa, con tanto di visura camerale. È l’associazione ferrarese Città delle Cultura/Cultura della città che da qualche settimana è divenuta una start up innovativa e nata dalla sperimentazione del progetto Coopstartup di Coopfond e Legacoop Ferrara.
Nove i soci, 7 architetti, un geometra e un progettista di eventi (Maurizio Bonizzi, Massimo Davi, Diego Farina, Sergio Fortini, Luca Lanzoni, David Pavani, Federica Poggi, Elisa Uccellatori e Paolo Vettorello), con esperienze di vario genere sia in Italia che all’estero. A Ferrara hanno ‘riaperto’ spazi e luoghi pubblici chiusi da tempo, come il Teatro Verdi e lo stesso mercato comunale coperto di Via Santo Stefano.
La nuova impresa si occuperà soprattutto di gestione del patrimonio urbanistico e culturale. Vent’anni fa Ferrara diventava città dell’Unesco: “La città estense ha avuto la possibilità di camminare bene grazie a progetti importanti come il restauro delle mura e la riprogettazione del Centro Storico, ma ora – dicono – bisogna cambiare passo. Un esempio è la città di Ratisbona, in Germania, dove è c’è un apposito ufficio per gestire, in maniera innovativa, il patrimonio urbanistico e culturale.