Roma, 2 febbraio 2015 – “Senza una compensazione – che é appunto il contributo pubblico – non possiamo farcela”. Parola di Libera Stampa, la cooperativa che realizza “Noi Donne”. Testata storica, che da 70 anni accompagna in modo ininterrotto la storia, le vicende, le evoluzioni sociali e culturali, le lotte politiche delle donne del nostro Paese. Un patrimonio culturale fondamentale, che sarebbe messo a durissima prova dalla fine del contributo pubblico all’editoria, a causa delle gravi “distorsioni” con cui deve fare i conti.
“Noi, ad esempio – spiega Tiziana Bartolini, al timone della rivista dal 2000 – anche se siamo una piccola realtà abbiamo gli stessi costi di gestione e obblighi delle grandi imprese che, magari, fanno capo a grandi gruppi imprenditoriali. La sproporzione è evidente”. Fondata nel 1944, da 70 anni è la rivista dei movimenti femminili, una presenza editoriale e culturale autonoma, prodotta dalle donne non solo per le donne. Ha ospitato nel corso della sua storia molte delle principali voci del femminismo italiano. Ma senza un cambio di rotta da parte del Governo tutto ciò sarebbe messo a rischio.
Contro questo rischio prosegue la campagna di informazione e comunicazione promossa da Alleanza Cooperative Italiane Comunicazione, Mediacoop, File e Fisc. Obiettivo, tra l’altro: far conoscere il valore delle testate cooperative e no profit, il loro ruolo sociale e culturale, l’importanza del pluralismo dell’informazione in ogni Paese Europeo e l’importanza, quindi, che un’informazione libera e plurale può avere per la libertà di ogni persona, aldilà delle opinioni ed appartenenze politiche. Sul sito Mediacoop è possibile leggere l’intervista integrale a Tiziana Bartolini.
