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LEGACOOP – Lusetti: “Alziamo il livello di scontro per chiedere un mercato pulito”

Ancona, 13 aprile 2015 – “Dobbiamo uscire da questa logica in cui siamo attanagliati fra il danno di perdere un appalto perché non siamo disponibili a pagare tangenti e la vergogna che ci deriva dall’aver perso la reputazione perché qualcuno delle nostre cooperative ha commesso un reato. Dobbiamo farlo alzando il livello di scontro per chiedere un mercato pulito e trasparente ma non lo possiamo fare da soli. Dobbiamo certamente fare prima i compiti a casa nostra ma poi anche lavorare assieme alla parte buona dell’economia e della società civile chiedendo alle istituzioni che prendano quei provvedimenti che possano mettere nelle condizioni gli operatori economici e la cooperazione di operare in maniera trasparente, agendo sulla base delle competenze, dei saperi, delle capacità professionali, dei talenti e non sulla base dei favori e delle prebende”.

 

Così il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti, è intervenuto nella tavola rotonda “Mercato & legalità”, organizzata da Legacoop Marche nella Sala riunioni di Confidicoop Marche ad Ancona. Un confronto con le cooperative che aderiscono alla Centrale cooperativa, 304 aziende con 275.500 soci, 12.200 occupati e un fatturato 2014 di 1,7 miliardi, e con i rappresentanti delle altre associazioni imprenditoriali marchigiane che ha avuto come tema caldo quello dell’attualità della cronaca nazionale.

 

“Come Legacoop – ha proseguito Lusetti – abbiamo iniziato un percorso molto serio anche nel caso di Mafia Capitale in cui abbiamo preso subito i provvedimenti necessari, senza aspettare l’esito delle indagini. Abbiamo espulso tutte le persone coinvolte perché dalle intercettazioni emergevano valutazioni e considerazioni che ponevano queste persone fuori dai valori del movimento cooperativo. Abbiamo commissariato Legacoop Lazio, abbiamo chiesto che la cooperativa coinvolta avesse un atteggiamento coerente con i nostri valori e abbiamo restituito i contributi associativi”. Per quanto riguarda l’ultimo episodio, quello di Cpl, “si è provveduto alla sospensione da tutti gli organi associativi, dei quadri e dei dirigenti coinvolti in questa vicenda e la cooperativa stessa si è dichiarata vittima di questa situazione e si costituirà parte civile nei confronti dei dirigenti coinvolti”.

 

Un’etica di rigore condivisa dal presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo. “Siamo convinti che chi sbaglia debba essere espulso dal sistema cooperativo – ha detto Alleruzzo –, dobbiamo inoltre puntare sulla necessità di avere una classe dirigente cooperativa che si meriti questo titolo, con il suo comportamento e con la sua preparazione e che non protragga il suo operato oltre i tre mandati. Abbiamo, però, bisogno di poter operare in un sistema economico con regole che possano favorire l’imprenditorialità e non come nel caso degli appalti pubblici, basati in molti casi sul massimo ribasso dell’offerta e non sulla qualità dei servizi, l’unico elemento che può offrire la garanzia della legalità e del riconoscimento del lavoro effettuato”.

 

 

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