Cerca
Close this search box.

Legacoop > Mafia, in Sicilia sono 113 imprese in White List

Palermo, 20 giugno 2014 – Sono 113 le imprese siciliane, di cui solo 11 a Palermo che hanno aderito alle White List. Le domande stentano a decollare, a fronte di regioni come l’Emilia Romagna dove ne sono arrivate 32mila. Sono questi alcuni dei dati, emersi il 19 giugno, durante il convegno “White List e protocolli di legalità” organizzato, a Palermo, da Legacoop Sicilia e che ha visto, fra gli altri, la partecipazione del vice ministro degli Interni Filippo Bubbico.

 

“In Sicilia – ha detto Franco Tarantino, segretario regionale Fillea Cgil – sono 113 le imprese iscritte nella White List e nel settore edile, per fare un esempio, delle imprese confiscate c’è solo la calcestruzzi Ericina”. In dettaglio, ha spiegato Tarantino, “sono 30 a Catania, 20 ad Agrigento ed Enna, 6 a Trapani, 11 a Caltanissetta e Palermo, 7 a Siracusa, 8 a Ragusa e – sottolinea – nessuna a Messina”.
“Le White List a Palermo ancora non funzionano: nel capoluogo risultano iscritte solo undici imprese di cui solo due sono palermitane”, ha detto Nino Caleca, consulente giuridico di Legacoop Sicilia. Sorta di autocertificazione delle imprese legali, in vigore da due anni, le White list costituiscono un meccanismo di difesa per le aziende nei confronti delle infiltrazioni mafiose. Un sistema di controllo che, secondo Caleca, potrebbe essere reso più efficace inserendo “nei settori a rischio di infiltrazione mafiosa anche quello della distribuzione e della grande distribuzione”.

 

Cosa che, spiega, “consentirebbe di usufruire di protocolli di legalità, in collaborazione con la prefettura, in grado di estendere e intensificare i controlli anche sull’elenco di soci che sarebbero oggetto di informative della prefettura”. Controlli utili e che garantirebbero più trasparenza anche soggetti della grande distribuzione come Conad, facendo ricorso a meccanismi che  permettano la “esclusione del socio o l’eliminazione della catena in caso di emersione di fenomeni di infiltrazione”. Ma non solo. Il consulente giuridico di Legacoop Sicilia auspica l’applicazione del “rating di legalità da parte della Regione anche nel settore dei pubblici appalti, privilegiando le imprese legali”.

 
“È interesse del governo sostenere con ogni mezzo le imprese legali e agire perché i processi di semplificazione garantiscano trasparenza e legalità sollevando le imprese da oneri inutili”. Così il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico nel suo intervento. “Siamo convinti che l’economia legale premi i territori e le imprese – ha aggiunto Bubbico – E’ necessario che i soggetti economici lo capiscano e rendano tracciabili le loro transazioni economiche e finanziarie. Se sapremo fare questo in Italia e nel Mezzogiorno avremo dato un contributo non da poco alla ripresa economica.
I protocolli di legalità devono essere arricchiti da un impegno a risolvere in via automatica i contratti o i rapporti economici tra pubblica amministrazione e soggetti privati quando dovessero emergere problemi di corruzione e concussione o attività elusiva delle norme di bilancio per costituire riserve in nero per alimentare flussi corruttivi”.

Articoli recenti

Newsletter

Se ricevere i nostri articoli direttamente sulla tua mail, iscriviti alla nostra newsletter.