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Legacoop > Masseria Canali a Mesagne, da terra di mafia a “Libera Terra”

alessandro leo_presid coopMesagne (Br), 11 luglio 2014 – Un bene confiscato alla mafia e stato restituito alla comunità. A Mesagne, in provincia di Brindisi, è stata inaugurata, la Masseria Canali. L’intervento di ristrutturazione è stato finanziato dal Programma Operativo Nazionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale P.O. FESR 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”.

 
La Masseria in contrada Canali fu di proprietà di un boss della Sacra corona unita, ancora oggi detenuto, e ora gestita dall’associazione guidata dal prete antimafia, don Luigi Ciotti. “Qui si afferma la supremazia dello Stato – ha detto don Ciotti -, nel contrasto della criminalità e alle mafie. Da beni esclusivi in mano mafiosa, diventano beni condivisi comunità”.

 
Grande partecipazione all’evento del taglio del nastro: ragazze e ragazzi, personalità politiche e associazioni, come Legacoop Puglia e Generazioni (cooperatori under 40), ospiti del presidente Alessandro Leo, presidente della Cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra. “Questa restituzione ha un valore etico – ha proseguito don Luigi Ciotti – sociale ma anche politico”.

 
“Ripartimao da qui”, ha esordito il presidente della cooperativa pugliese di Libera, “Ripartiamo da dove è nata l’esperienza della cooperativa Terre di Puglia, convinti che, da un presidio fisico visibile della mafia sul territorio, si può creare occupazione e lavoro. Convinti che, coltivando quella terra, si può comunicare agli altri che amare questo paese significa restituire dignità. Chi semina raccoglie”.

 
“L’inaugurazione di questa bellissima Masseria – ha affermato il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, ai margini dell’evento – è un’altra tappa importante, non solo per la valorizzazione dei nostri territori, ma, soprattutto, per la costruzione di percorsi di legalità che vedono protagonisti soprattutto i giovani. L’impegno del presidente Alessandro Leo, lo sforzo quotidiano dei ragazzi impegnati come volontari nei campi di Libera, sono spiragli di un futuro che ha imboccato la strada giusta. Soprattutto in territori, come questo,tra i più colpiti dalla criminalità mafiosa. Costruire legalità significa, soprattutto, affermare principi culturali, con la promozione e la diffusione di una cultura della legalità e della solidarietà, com’è nella vocazione di Libera. Per cui un grazie, da parte di tutta la società civile, all’impegno da loro profuso quotidianamente”.

 
Al taglio del nastro anche l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Trasparenza e Legalità, Guglielmo Minervini: “c’è la voglia di una comunità di riprendersi in mano il proprio destino – ha detto Minervini -. “Non è semplicemente un luogo nel quale si prova a ricucire un rapporto sano e pulito con il lavoro agricolo. La terra è una risorsa su cui possiamo investire, in modo nuovo, per il nostro futuro e per portare sviluppo”.

 

 

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