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Legacoop > MOSE – Rizzi: “Bene le dimissioni dei coinvolti, cooperazione in campo per il cambiamento”

Venezia, 23 giugno 2014 – “Legacoop Veneto rappresenta un panorama ricco di esperienze di cooperazione e di solidarietà che fanno della legalità il proprio punto fermo. Pertanto, se il quadro accusatorio dovesse essere confermato a seguito di sentenze o patteggiamenti, l’Associazione provvederà senza indugio ad assumere le misure conseguenti, fino alla richiesta di espulsione presso i suoi organi nazionali”. Lo scrive il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi in un intervento inviato alla stampa locale, ripercorrendo la traccia del messaggio inviato direttamente a tutte le cooperative aderenti.

 

“Le indagini giudiziarie – scrive Rizzi – che hanno investito rappresentanti della politica, dell’imprenditoria e di diverse istituzioni pubbliche e private, hanno coinvolto anche taluni dirigenti e amministratori di imprese cooperative aderenti a Legacoop Veneto. Nel ribadire il rispetto per il lavoro della Magistratura, ritengo serva sottolineare – tanto più nel clima di “caccia alle streghe” che facilmente si genera in simili circostanze – come sia opportuno attendere gli sviluppi delle indagini ancora in corso e come sia giusto, in uno stato di diritto, anche rispettare l’azione di difesa degli accusati”.

 

“Il coinvolgimento di persone a capo di imprese cooperative – prosegue il presidente – pone alla nostra Associazione un’urgente priorità: operare per garantire la continuità aziendale di imprese che danno lavoro a numerosi soci e dipendenti. È una responsabilità che si misura anche con la nostra specificità: i soci – e solo loro – sono chiamati a decidere i propri organi di direzione. Proprio per tutelare la continuità aziendale e l’occupazione, a prescindere da quelli che saranno gli esiti finali delle inchieste, è necessario che tutte le imprese interessate procedano alla massima distinzione tra le responsabilità personali dei singoli e quelle delle imprese”.

 

“In questi ultimi giorni – spiega Rizzi – le persone coinvolte hanno provveduto a dimettersi da qualsiasi organo di direzione delle loro cooperative, dimostrando così di voler evitare qualsiasi pregiudizio, anche mediatico, che potesse derivare alle imprese e all’Associazione. In particolare, il Consiglio di amministrazione di CO.VE.CO. ha rassegnato le dimissioni e mi ha chiesto, come presidente di Legacoop Veneto, di favorire una consultazione tra i suoi soci, affinché questi possano sottoporre all’Assemblea dei soci (già convocata per i prossimi giorni) una proposta finalizzata, attraverso la nomina di un nuovo Cda, alla gestione di una nuova fase di vita del Consorzio: una realtà che quest’anno compie 60 anni e conta oggi oltre 80 imprese cooperative associate, e che deve e può rimanere un patrimonio della cooperazione. Poi sarà l’Assemblea dei Soci, come è giusto, a decidere i propri organi di direzione. Altrettanto hanno fatto altre cooperative interessate dalle vicende: è indispensabile e imprescindibile che tutte le imprese coinvolte si muovano con fermezza in tal senso”.

 

“Se questa strada non sarà perseguita o perseguibile – sottolinea il presidente – ciò non potrà che avere conseguenze dirette sul loro rapporto con l’Associazione. Legacoop Veneto rappresenta un panorama ricco di esperienze di cooperazione e di solidarietà che fanno della legalità il proprio punto fermo. Pertanto, se il quadro accusatorio dovesse essere confermato a seguito di sentenze o patteggiamenti, l’Associazione provvederà senza indugio ad assumere le misure conseguenti, fino alla richiesta di espulsione presso i suoi organi nazionali”.

 

“Siamo di fronte – conclude Rizzi – a una società gravemente malata nel suo complesso, come ci mostrano i comportamenti, individuali e non, di chi interpreta in modo scellerato il rapporto tra imprese e istituzioni, tra imprese e politica. Ma sono convinto che la società ha al suo stesso interno le forze e le risorse per curarsi, e che la cooperazione – parte fondamentale dell’economia di questa regione e del nostro Paese – avrà un ruolo essenziale in questo compito di rinnovamento e di cambiamento”.

 

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