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Legacoop > PARITÀ – Conciliare tempi di vita e lavoro? In cooperativa è più facile

Bologna, 24 ottobre 2014 – Il TFR? Alla Cadiai lo anticipano già. E non danno 80 euro per tre anni, ma integrano il reddito fino al 100% della retribuzione durante la maternità. Sono queste due delle nove azioni di welfare aziendale realizzate nella cooperativa emiliana anche per migliorare la conciliazione tra vita e lavoro. Tutte premiate con un giudizio positivo da parte dei dipendenti. Le altre azioni vanno dalla concessione di part time reversibili e modificabili ai permessi retribuiti per paternità, dalle aspettative non retribuite di massimo 6 mesi per i lavoratori stranieri alla scontistica per gli esercizi commerciali. Sono previste poi sia polizze infortuni che incentivi alla previdenza complementare, c’è la banca delle ore e ci sono convenzioni per servizi alla persona, dagli ambulatori ai centri estivi.

 

Da Nord a Sud del Paese sono davvero tante le esperienze di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, indispensabili per garantire le pari opportunità, realizzate dalle cooperative. Ne presentiamo qui alcune emerse durante il convegno “Prendere Tempo” che la Commissione Pari opportunità di Legacoop ha organizzato venerdì 24 ottobre a Bologna insieme alla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con la Commissione Pari opportunità di Legacoop Emilia-Romagna e con il contributo di Coopfond.

 

PiùPerTe, ecco le azioni

di Coop Adriatica

 

Una coppia dello stesso sesso che si è sposata all’estero godendo del permesso matrimoniale; tre neo-nonni che invece hanno chiesto l’aspettativa per aiutare i figli ad accudire i nipotini appena nati; una donna che si è rivolta allo sportello anti-stalking e, per questo, ha potuto assentarsi dal lavoro. Sono alcune delle esperienze più innovative realizzate in Coop Adriatica con PiuPerTe, il progetto di welfare aziendale varato all’inizio di quest’anno e che verrà presentato a Bologna al convegno “Prendere tempo”. Coop Adriatica, una delle maggiori cooperative del sistema Coop, occupa circa 9 mila dipendenti, per il 76% donne, in gran parte con occupazione part time (62%). Nel Consiglio di amministrazione, eletto nel 2014, su 25 componenti 12 sono donne.

“Ci rivolgiamo ad una platea di lavoratrici e lavoratori che, operando nella grande distribuzione, hanno un orario particolarmente esteso e complesso da gestire, conciliandolo con gli impegni familiari: sette giorni su sette di apertura dei punti vendita, con orario molto ampio nell’arco della giornata”  spiega il direttore del Personale, Nicoletta Bencivenni. Per comprenderne le necessità, la Cooperativa ha realizzato una indagine sui bisogni dei destinatari del progetto, ad ha poi messo a punto un sistema di welfare che offre numerosi strumenti per agevolare la gestione dei carichi e dei problemi familiari di tutti i dipendenti, andando a ritagliare soluzioni su misura delle persone. “L’evoluzione di PiùPerTe – spiega Bencivenni – sarà ora lo smart working,  che sfrutta le nuove tecnologie per permettere alle persone di lavorare quando vogliono e dove vogliono, nell’ottica del diversity management e dell’age management, a favore delle persone”.

 

In Friuli la cooperativa Itaca

è “un’isola di conciliazione”

 

La cooperativa Itaca si occupa in Friuli di servizi socio assistenziali sanitari ed educativi. Conta 1400 lavoratrici e lavoratori di cui 1100 socie e soci. L’83% sono donne – come donna è il presidente – e la media annua di maternità si aggira attorno al 10%.  Dal 2010 avvio di un percorso formativo strutturato per mettere a sistema temi e processi in un ottica di genere. Nel 2013 grazie ad un progetto regionale è stata consolidata la capacità di individuare (e misurare) un sistemi di indicatori sul rapporto tempi di vita e lavoro, da cui sono nate tante azioni positive.

Si parte con l’integrazione 100% maternità obbligatoria, congedo parentale 5 gg per soci papà e un pacchetto di part-time, flessibilità, telelavoro per passare all’elezione del Cda con previsione quote di genere – che per fortuna non è mai stato necessario utilizzare – e all’attivazione servizi di babysitter per partecipazione assemblee e riunioni sociali. In Voucher per la conciliazione si investono 30mila euro annui. Ci sono poi posti riservati presso 2 asili nido a tariffe agevolate.

Progetto ‘Itaca un’isola di conciliazione’ è stato finanziato con L. 53/2000 per  Baby parking – supporto scolastico teenagers – Baby sitter on call – promozione telelavoro. Il Progetto family friendly  sostenuto con fondi regionali prevede invece Work and conference room (in rete tutti gli uffici territoriali), supporto psicologico e consulenze in-formative al rientro dalla maternità. E nell’ordinario le azioni di Empowerment ovvero sviluppo competenze prevedono confronto su utilizzo delle job description , sui percorsi formalizzati di sviluppo di carriera, su strumenti di misurazione del benessere organizzativo e comunicazione strategica – sulle competenze relazionali e la loro valutazione nell’ambito professionale.

 

Puglia, il 77% chiede

flessibilità nell’orario

 

L’azione sviluppata dalla Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere della Legacoop Puglia, ha inteso fornire strumenti concreti contrattuali che possano favorire la conciliazione vita lavoro.
Il settore di intervento è quello della cooperazione sociale. Propedeuticamente è stata condotta una ricerca finalizzata alla rilevazione diretta di bisogni maturi ed emergenti.
La rilevazione è stata condotta nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Puglia. Molti sono stati i bisogni emersi in tema di carico di cura e bilanciamento vita/lavoro. Chiare sono state le soluzioni suggerite ed auspicate. Tra le soluzioni per migliorare il carico di cura:

  • Introduzione della flessibilità nell’orario di lavoro, rappresentato dalla richiesta del 77,3% 
del campione
  • Asili nido aziendali, tempo pieno nelle scuole, doposcuola. Circa un terzo della domanda si 
concentra nella richiesta di servizi collettivi per l’infanzia, con orari più estesi e prossimi ai 
luoghi di lavoro o alle abitazioni dei nonni che dei bambini si prendono cura;
  • Aumento dell’utilizzo del congedo parentale;
  • Servizi sociali di supporto per la cura di disabili e anziani, rappresentato dal 41,3% del 
campione intervistato.
Le soluzioni per migliorare il bilancio vita/lavoro:
    • Orari di apertura dei servizi non esattamente sovrapponibili a quelli del lavoro;
    • Aumento ed introduzione dei servizi on line nella Pubblica Amministrazione;
    • Miglioramento dei trasporti.

Il 29 luglio 2013 è stato sottoscritto il CCNL territoriale regionale della cooperazione sociale, notoriamente a forte impiego di lavoro femminile. 
I risultati della contrattazione hanno consentito di promuovere all’interno delle cooperative sociali l’istituzione della figura interna aziendale della/del Garante delle Pari Opportunità di Genere. Rilevante è l’introduzione del lavoro a domicilio. Si introduce il concetto del lavoro svolto per obiettivi; il risultato dell’azione lavorativa sostituisce il concetto di struttura e luogo di lavoro in cui l’attività lavorativa è svolta.
La flessibilità, l’orario di lavoro, il part – time reversibile sono sempre declinati non solo ai fini del miglioramento/funzionalità dell’organizzazione aziendale, ma anche in funzione delle esigenze della/del lavoratrice/lavoratore in ottica di conciliazione.

 

In allegato abstract dell’intervento di Dora Iacobelli, presidente della Commissione Pari opportunità e vicepresidente di Legacoop Nazionale, e un articolo pubblicato sul blog del Corriere della Sera e un’intervista su Noi Donne a Chiara Saraceno.

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