Roma, 4 giugno 2014 – Più credito per le imprese femminili e le libere professioniste. È questo l’obiettivo del Protocollo sottoscritto oggi dalla Presidenza del consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, dal Ministero dello Sviluppo economico, dall’Associazione Bancaria Italiana e dall’Alleanza delle Cooperative Italiane e dalle altre associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale. Grazie all’intesa saranno resi disponibili specifici plafond a tassi agevolati, finalizzati all’erogazione di finanziamenti che potranno essere assistiti dalla garanzia della sezione del Fondo di garanzia per le PMI dedicata alle imprese femminili.
ln Italia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora modesta: come attesta l’ultimo rapporto Istat la quota di donne occupate è del 46,5%, di 12,2 punti inferiore al valore medio della Ue28. In questo contesto spicca il dato positivo della cooperazione, dove l’occupazione femminile raggiunge il 52,2% del totale. Anche grazie alle imprese cooperative a prevalenza femminile, l’insieme delle imprese femminili sono una realtà capillarmente diffusa nel nostro Paese, in cui le imprenditrici e lavoratrici autonome rappresentano il 16% delle donne occupate, a fronte di una media europea del 10%; dal che si desume il rilievo sociale che il fenomeno assume, anche dal punto di vista economico.
In base all’intesa tra Governo, ABI e associazioni di categoria le banche e gli intermediari finanziari dovranno costituire uno specifico plafond dedicato a iniziative per l’imprenditoria femminile e le lavoratrici autonome. Tre le linee di intervento, finalizzate rispettivamente a sostenere la costituzione di nuove imprese e l’avvio della libera professione; nuovi investimenti per lo sviluppo dell’attività; la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una temporanea situazione di difficoltà.
I finanziamenti saranno concessi a condizioni competitive, migliorabili ancora grazie all’intervento della sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI in favore dell’imprenditoria femminile. Il Protocollo prevede inoltre la possibilità di interrompere fino a 12 mesi il rimborso del capitale in caso di maternità; grave malattia dell’imprenditrice, del coniuge o convivente o di un figlio; malattia invalidante di un congiunto convivente entro il terzo grado. La sospensione può essere richiesta una sola volta e non cambierà le condizioni dei tassi di interesse.
“L’Alleanza delle Cooperative – sostiene Dora Iacobelli, vicepresdente Legacoop e presidente della Commissione Pari opportunità – ha deciso di accompagnare il Protocollo con uno specifico progetto per favorire l’accesso al credito e agli strumenti finanziari delle cooperative femminili, al quale hanno aderito tutti i principali strumenti finanziari che fanno capo al mondo cooperativo. Il progetto consentirà a breve la realizzazione di un Vademecum per accompagnare le cooperative femminili ad individuare le soluzioni finanziarie migliori nelle diverse fasi del loro ciclo di vita. È un primo passo per una sistematizzazione della strumentazione esistente che rappresenterà anche il presupposto per poter progettare e proporre nuovi prodotti e servizi”.
Il Protocollo è stato sottoscritto dai Presidenti delle tre organizzazioni cooperative che hanno costituito l’Alleanza delle Cooperative Italiane: Rosario Altieri, presidente AGCI; Maurizio Gardini, presidente Confcooperative; Mauro Lusetti, presidente Legacoop. Alla firma erano presenti le tre presidenti degli organismi di parità delle tre organizzazioni: Sandra Miotto, presidente Coordinamento Donne AGCI; Giovanna Zago, presidente Commissione Dirigenti cooperatrici Confcooperative; Dora Iacobelli, presidente Commissione Pari opportunità Legacoop.