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Legacoop > SPERANZA – La cooperativa sociale Gulliver rimette in pista 18 giovani NEET

nextModena, 14 gennaio 2015 – Sedici hanno iniziato un percorso di orientamento, 2 torneranno sui banchi e altri 2, forse, all’Università. Tre hanno addirittura trovato un lavoro. Ha dato risultati concreti il percorso che la cooperativa sociale Gulliver ha realizzato nel distretto modenese della ceramica per ‘intercettare’ i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano e rimetterli in pista, ridando loro fiducia.

 

Il percorso era stato promosso dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e dal Servizio Inserimenti Lavorativi della cooperativa Gulliver. Il fenomeno dei cosiddetti NEET (acronimo di Not in Education, Employment or Training) è tanto dilagante quanto faticoso da rintracciare e quantificare. Diciotto i ragazzi individuati (8 uomini e 10 donne) con cui sono stati strutturati diversi momenti d’incontro formativi: dalla compilazione del curriculum vitae e la stesura della lettera di presentazione, alla simulazione di un colloquio di lavoro.

 

I 18 ragazzi coinvolti tra i 17 e i 22 anni di età hanno partecipato attivamente ai 9 incontri programmati. Insieme agli educatori professionali di Gulliver hanno conosciuto gli enti del territorio che si occupano di politiche attive del lavoro e della formazione, ascoltato le testimonianze di giovani che hanno sviluppato le loro idee in realtà imprenditoriali, ana- lizzato le future opportunità occupazionali del mercato del lavoro, misurato le loro personali risorse e competenze esistenti ed acquisite.

 

In 15 hanno aderito, attraverso il portale della Regione, al progetto nazionale “Garanzia Giovani”, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, e fissato l’appuntamento per il patto di attivazione con il Centro per l’Impiego di Sassuolo. 16 partecipanti hanno avuto incontri con l’ente formatore Cerform per un orientamento individuale e mirato sui corsi di formazione. Sono 2 i ragazzi seriamente intenzionati a riprendere i percorsi scolastici abbandonati e altrettanti quelli che stanno valutando la possibilità di iscriversi ad un percorso universitario. Durante il percorso 3 dei 18 giovani iscritti hanno trovato un posto di lavoro.

 

Dal 2008 ad oggi il numero dei NEET in Italia è aumentato e oggi è stimato in circa due milioni. Il suo aumento starebbe ad indicare il fallimento delle politiche che si dovrebbero occupare di favorire la nascita di imprese, aumentare i posti di lavoro e operare nell’ambito delle cosiddette politiche attive del lavoro. Dal punto di vista psicologico, invece, si è notato che precursori del fenomeno NEET sono la dispersione scolastica (i cosiddetti drop-out), un percorso scolastico accidentato e/o fallimentare, anche se portato a termine, e la perdita del lavoro da parte di uno o di entrambi i genitori (secondo un processo di interiorizzazione del malessere familiare che scoraggerebbe ulteriormente i giovani ad impegnarsi per inserirsi nel mercato del lavoro).

 

 

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