Il Presidente Danilo Valenti: “Abbiamo già salvato 386 posti di lavoro con questa formula, e cerchiamo interlocutori che possano proporla in momenti critici”
Legacoop Umbria, in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Perugia, ha organizza il Seminario “Workers Buyout, quando i lavoratori salvano le imprese”, nella propria sede a Santa Lucia. Forte della propria esperienza negli ultimi anni, la Lega delle Cooperative ha all’attivo 15 workers buyout che esprimono un valore della produzione di 80 milioni di euro. Queste realtà, operanti in settori diversi di produzione, sono tutte nate da iniziativa dei dipendenti che hanno preferito costituire delle cooperative per rilevare l’azienda – o un ramo di essa – altrimenti destinata alla chiusura, mantenendo l’attività produttiva ed il proprio posto di lavoro.
“Ci siamo chiesti – spiega Danilo Valenti Presidente di Legacoop Umbria – chi fosse l’interlocutore privilegiato per veicolare questa possibile soluzione d’impresa, quando c’è una crisi o un difficile ricambio generazionale. La risposta è stata ovvia, chi meglio dei Dottori Commercialisti che conoscono le reali situazioni delle imprese. Negli ultimi anni abbiamo salvato 386 posti di lavoro che rischiavano di scomparire, salvaguardando competenze e know-how, e con il rapporto diretto con l’Ordine dei Commercialisti vogliamo creare sinergie con i professionisti che dialogano quotidianamente con le imprese. Loro conoscono le reali situazioni economiche, le competenze all’interno delle stesse e possono prospettare questa soluzione in situazioni critiche”.
L’evento, molto partecipato a riprova dell’interessante argomento, coordinato da Matteo Ragnacci – Presidente di Legacoop Produzione e Servizi Umbria, ha visto la partecipazione del Presidente dell’Ordine dei commercialisti Eugenio Guarducci, della vicepresidente di Legacoop Umbria Liana Cicchi ed esperti qualificati del settore, tra cui il Michele Pallini Dottore Commercialista– Responsabile Ufficio Fiscale e Vigilanza di Legacoop Umbria, Alessandro Viola – Responsabile Istruttoria e Sviluppo Cooperativo di CFI, Paola Bellotti – Direttrice dell’Area Sostenibilità e Sviluppo di Coopfond e Leonardo Stella – Responsabile per l’Umbria di Banca Etica.
“Ogni interlocutore con la propria specificità – afferma Matteo Ragnacci di Legacoop – cercherà di spiegare i vari step del processo di salvaguardia delle imprese. Dall’accompagnamento della nostra associazione, passando per i contributi del nostro fondo mutualistico Coopfond e CFI, per finire con il nostro partner finanziario Banca Etica. Spiegheremo come in questa tipologia di impresa i lavoratori diventano imprenditori di se stessi associandosi in una cooperativa di lavoro”.
Presentate, durante il seminario, anche esperienze e casi reali di Cooperative WBO sviluppate insieme a Legacoop Umbria, come Ceramiche Noi, cooperativa GBM e la Stile.
“Le percentuali dei fallimenti a dieci anni – spiega Michele Pallini di Legacoop – sono inferiori al 15%, a fronte del 70% / 80% di probabilità di fallire per le start up. I processi di WBO che vanno a buon fine consentono di evitare la disoccupazione e di creare nuova occupazione; preservano ricchezza, professionalità e competenze; ma sopratutto mantengono unità produttive sul nostro territorio. Nei workers buyout il rapporto con il lavoro cambia, si arricchisce di maggiori soddisfazioni, ma anche di nuovi impegni e responsabilità. Questo è il fattore determinate che fa si che le imprese rigenerate abbiano un tasso di sopravvivenza superiore”.
L’evento era inserito all’interno della formazione per i dottori commercialisti come un’opportunità formativa e aggiornamento professionale nel campo delle cooperative e delle acquisizioni aziendali.